29 gennaio 2008

Sad in the City - Episodio 16

Evento: compleanno di Sara.

"Sara, ricatto al cameriere: Porta il conto o ti stupro!"
"No no: Porta il conto o ti porto da me (= sul lavoro) a lavorare come volontario!"
"MA NOOOOOOOO!!!" T__T
"Certo, così lavora lui e io no." ^^

"Oh, ma come sono messa, mi pare di sentire ovunque il suo buon odore..." #^^#
"Sarò lo stomaco." ¬¬

"3... il numero della famiglia felice"
"Sì: lei, lui e lui!" ^o^

Dialogo tra sordi
"Devo arredare questa stanza con più oggetti da mago"
"Foto porno?" (distesa per terra sghignazzando)
"Hai delle scimmie su una sedia."
"Poi ci sarebbero quelle due cose là in fondo..."
"Hai un enorme Bacio Perugina."

Nel silenzio Sara, seduta per terra, si agita.
"Ilculolossosacrolavecchiaiaahiahiahiahi!!!"

26 gennaio 2008

Magia sulle rotaie

Mercoledì 23 gennaio, Miramare, ore 07:10
cielo tersissimo, luna bassa su un mare che sembra argento liquido, inseguita dalla luce dell'alba
(mi dispiace di non avere una foto da condividere con voi)

Per chi ancora si chiede perché i triestini siano nonostante tutto innamorati della loro città, arrivateci in treno in una giornata di borino: dall'alba a notte fonda toglie sempre il fiato anche a me che ci sono nata.

21 gennaio 2008

NERO - The Day After

Visto il post incommentabile (nel senso che ha bloccato i commenti :D) di Silvia, ho deciso di rispondere con un nuovo post :D
Qualcuno si aspetterà un messaggio consolatorio e pieno di speranza, ma si illude (e parte già con il piede sbagliato). Purtroppo scrivo solo per confermare la perdita di illusione e speranza (cara Silvia, quando vorrai venirmi a trovare in Tibet, ci sarà posto anche per te)
Quello che dice è vero. Una può essere carina (non lo si è mai abbastanza, ma chissà perchè lo si è più di tante altre accoppiate), intelligente (sempre troppo anche quando si ha un qi degno di una gallina), divertente (si, bello, basta non fare battute su di lui che se la prende "Non è umorismo, è stronzaggine"), sensibile ("si si, bello l'amore romantico.. ma ... si tromba?"), aperta e disponibile (troppo poco -> frigida, se la tira, troppo aperta -> battona).
Potrei andare avanti per giorni, ma la verità è, cara Silvia, che per essere felici in due l'unica soluzione è essere/diventare idiota, una che dice sempre "oh, sì, hai ragione... come sei intelligente", dipendente da lui, e altro ancora.
Per quanto mi riguarda.... anche no, grazie.
Se non adoro nessun Dio, capirete se mi abbasso ad adorare un semplice uomo :D

PS. Dimenticavo una puntualizzazione essenziale.... ecco, se ti lasciano Brad Pitt davanti a casa, quando gli dici di spostarsi che ingombra... beh, dagli il mio indirizzo. In poggiolo c'è ancora posto :D

20 gennaio 2008

NERO

Ho perso l'ultima speranza nei rapporti a due. Basta, chiuso, finito, kaputt, sold out, game over. Mi mollassero pure Brad Pitt sulla soglia di casa, gli direi di togliersi che ingombra. Mi dicono che sono carina, simpatica, spiritosa, intelligente e sensibile, chissà forse lo sono troppo visto che non va mai bene. Sono stanca di saper ridere di me stessa, perché arriva il momento che non ci riesco più.
Tanto alla fine basta ripetersi "Non ha importanza" finché non diventa vero.

18 gennaio 2008

Candy Candy secondo Silvia - 1a puntata

Candy Candy viveva alla Casa di Pony che, diversamente da quanto il nome suggeriva, non era la Dolce Stalletta ma un orfanotrofio. Non sapeva nulla dei suoi veri genitori, se non che avevano un gusto atroce per i nomi, ma visto che tutti le volevano bene cresceva felice, ringraziando ogni giorno il buon Dio che non l'avessero chiamata Lollipop (Lecca-Lecca).
Candy si distingueva per il carattere allegro e solare, i codini pettinati col catrame e gli stivali dipinti sulla pelle. I suoi passatempi preferiti erano arrampicarsi sugli alberi, combinare marachelle e andarsene in giro con la sua amica Annie la quale però, avendo già subodorato che Candy portava sfiga - come quella volta che aveva fatto uscire la povera bambina emofiliaca che si era graffiata ed era quasi morta dissanguata... e poco importa che solo i maschi hanno l'emofilia - un giorno decise di lasciarsi adottare. Povera Candy! Che trauma!
Di lì a poco però accadde qualcosa che avrebbe rivoluzionato la sua vita: andandosene in giro per le colline, disperata pensando ad Annie, s'imbattè in un bellissimo principe che, in sella al suo bianco cavallo, suonava la cornamusa sfoggiando un bel vestito scozzese. "Sei più carina quando ridi che quando piangi" le sorrise prima di andarsene palpando la cornamusa. Candy ne fu folgorata! Avrebbe fatto di tutto per rivedere il bellissimo principe in gonnella (era un kilt, ma Candy non ne aveva mai visto uno prima)! E avrebbe dovuto piangere molto, in modo che il mondo intero potesse farle lo stesso complimento!
Tempo dopo una lussuosa limousine bianca si fermò davanti alla casa di Pony. Tutti i bambini si accalcarono a guardarla; anche Candy la fissava incuriosita, quando si accorse che lo stemma che portava era identico a quello del medaglione del principe della collina! Carrrramba che sorpresa!
"Candy, questo signore viene da parte della famiglia Legan" le spiegarono di lì a poco Miss Pony e suor Maria. "La famiglia Legan vorrebbe adottarti."
"E' la famiglia del principe!" pensò subito Candy, già pronta a dare il suo consenso.
"Secondo noi dovresti pensarci bene prima di accettare: questi qui non ti conoscono, non si fanno vedere e mandano pure il maggiordomo, neanche vendessimo bambini per asporto!"
"Avete ragione, è proprio perfetto!" disse Candy, che non aveva ascoltato una ceppa, persa in reminescenze di cornamuse e gonnelle. "Prendo la roba e andiamo!" I suoi effetti personali erano davvero pochi: un centinaio di nastri di ricambio, un pennello e della vernice per cambiarsi gli stivali e il suo inseparabile orsetto lavatore che aveva chiamato Clean, dimostrando di avere lo stesso gusto dei suoi veri genitori per quanto riguardava i nomi.
E fu così che Candy disse addio ai bambini suoi compagni, a Suor Maria, Miss Pony, la casa di Pony e la collina di Pony (tutti un po' Pony), speranzosa in una nuova vita fatta di cavalli bianchi e vestiti scozzesi.
(continua)

13 gennaio 2008

Free to feel

"Non bisogna vergognarsi dei propri sentimenti; se qualcuno trova da ridere è lui che dovrebbe vergognarsi, non tu."
E' una cosa così banale che spesso la si dimentica. Ricordarmela è stato un toccasana, grazie Fra! :)

10 gennaio 2008

Quando una donna verde incontra del rosa

Davvero, ormai penso di essere insalvabile come affossatrice della poesia. Oggi facendo pulizie ho trovato 'sta roba che da adolescente ho copiato da chissà dove:
"Non dirmi che hai condotto questa donna, riluttante a cedere, su una strada che ora rinneghi, per andartene sparendo oltre la prossima curva, abbandonandola sul ciglio del burrone che aveva appena risalito;
non dirmi che hai sbagliato casa, dopo aver bussato per giorni alla mia porta;
non dirmi che rivuoi il tuo dolore, dopo che i miei occhi l'hanno pianto per te;
non lasciarmi sulla soglia, dopo avermi invitato a entrare;
non togliermi il sole dopo avermi costretto a sperare."

Il mio commento è stato: "Non dirmi KURAZ, se no io ti dico VAFFAN- e muori! Bwahahahahah!". Ok, lo ammetto, mi vergogno di me stessa: mi chiedo a questo punto se tornerò mai normale, perché di aver perso tutto il mio rosa (di cui avevo grandi quantità anni fa) mi dispiace davvero. ;__;

Stavolta la canzone la metto in calce, così certa gente non si lamenta. ^^
I wish I had an angel / for one moment of love / I wish I had your angel / Your Virgin Mary undone / I`m in love with my lust / Burning angelwings to dust / I wish I had your angel tonight (Nightwish, "Wish I had an angel")

La questione del vuoto

"Di' un po', Pablito, ma dopo questi incontri di sesso tanto per divertirsi non ti senti come un vuoto dentro?"
"E spero ben! Li faccio proprio per svuotarmi!"
"Bonjour finesse... ¬¬"
"Ciccia, stai chiedendo alla persona sbagliata. Sono un uomo."
"¬¬"
"Ok, ok, stavo scherzando. Ma vedi, lo scopo/trombo è divertirsi! E basta! E per riempire il vuoto, io mangio. ;D"

06 gennaio 2008

Le parole dell'amore

Grazie alla lavata che ho preso ieri in scooter, ho passato la domenica avvoltolata sotto le coperte con un berretto in testa e il termometro sul comodino. Mi è tornato in mente un vecchio episodio tra me e il Project Manager (ve lo ricordate?).
Mi avevano appena diagnosticato una congiuntivite virale e avevo sti occhi gonfi e doloranti. Mi chiama per chiedermi com'è andata dal medico e, nel sentire il responso, il suo primo commento è "MICA E' CONTAGIOSA, VERO???"

Sad in the City - Episodio 15

"Erf, ora che ti sei sposata, mamma e suocera ti stressano per avere presto un nipotino?"
"Mah, la suocera non tanto, mia mamma invece è da anni che si prova i bambini: Questo come mi sta? chiede ogni volta che ne ha uno in braccio!"

"... sai quella cosa che si può appendere, coi pendagli..."
"L'uomo?"