31 dicembre 2007

Oroscopo 2008 - Pesci (morti)

Arrivano tante novità, forse non sempre piacevoli, nel campo sentimentale e nell’intesa a due. Ok, cominiciamo bene. Non puoi dire che non ti hanno avvertito. Non puoi scansare il fato: ci sono Urano nel segno e l’inflessibile Saturno posizionato in quello di fronte pianeti di MERDA. Per l’intero 2008, ed anche l’anno successivo, sei obbligato a vedere con occhi disincantati la tua vita amorosa. Inutile sperare, ciccia: la vita è sofferenza anche per il 2009, mettiti comoda. A questo punto è inevitabile che tu faccia il punto della situazione e decida il da farsi. La corda o la pistola? È sempre molto difficile per tutti spezzare un rapporto di cuore, ma soprattutto per uno del tuo segno. Preparati a grandi contraccolpi emotivi. Come si dice dalle mie parti, "Màzite". Qualcuno può cadere preda di un amore inaspettato, che lo fa volare in un tornado di mille sensazioni diverse e mai provate. I periodi carichi di magia sono previsti tra giugno e luglio, con Venere in Cancro, successivamente tra settembre e ottobre con Venere posizionata in Scorpione in tutto 60 gg scarsi in un anno, non lamentarti. Tutto questo non ti tocca se il tuo rapporto è sereno se poi non ce l'hai ancora meglio, anzi l’anno in arrivo cementa ancora di più la tua unione! Chi è giovane forse può cominciare a pianificare un’unione stabile, anzi può pensare alla marcia nuziale, chi è non più giovane ormai ha già dato e può pensare alla marcia funebre. Chi ha il cuore vacante non si faccia illusioni, la libertà dura poco. Il tuo naturale bisogno di dolci sentimenti, di coccole romantiche diventa fortissimo, la solitudine ti pesa e offri il fianco alle tentazioni come quella stecca di cioccolata. Di tutto questo tu puoi ringraziare Saturno in opposizione Saturno grazie al c***o, ma tieni gli occhi bene aperti! La carica erotica non è certo scomparsa è morta proprio, anzi aspettati le migliori performances altrui tra maggio e luglio, quando Marte attraversa il Leone, in trigono alla Luna Nera nel segno del Sagittario.
(qui chi volesse può leggere l'originale o cercare il suo segno)

La domanda per Dio

Il giorno che vedrò Dio gli devo fare una domanda:
...
..
.
con che criterio sono stati distribuiti i peli sul corpo??? è__é

Cmq buon anno! :)

25 dicembre 2007

Silvia's back - con una scena da manuale!

Sarà che sono lunatica (vi ho sentito lì in fondo, chi ha detto "instabile"? >_<), sarà che è Natale, sarà che alla lunga ci si stufa di essere depressi, fatto sta che sono tornata a rompere al prossimo! Yeah! B)
Cos'è successo in questi giorni? Be', vediamo un po': dal 7 gennaio ho ufficialmente un lavoro, che per di più mi piace; facendo yoga mi è riuscita finalmente la posizione sulla testa, nonostante il gatto volesse a tutti i costi leccarmi il naso durante l'esercizio; ho fatto una bella cena di Natale con le mie socie di blog (e una bottiglia di grappa al marzapane, grazie Elena!); ho fatto un po' di acquisti.
Ci sono state altre cose, prima, e forse ci sono ancora, ma alla fine contano poco se quelli a cui voglio bene ridono. :)

E torniamo a bomba quindi!
Mi è successa una cosa da vignetta, da candid camera, di quelle che a noi gente comune succedono quotidianamente: un ragazzo che ti piace ti chiede consigli, perché quelle con cui esce sono così complicate che non funziona mai. Ho pensato "ma porc! sparo a lui o a me???" ...ma mi scappava da ridere. ^^;
E' come quando sei felice perché nevica dopo tanto tempo (anche se non potrai muovere l'auto quella sera per uscire), o quando piove e non hai l'ombrello e decidi di stare a bagnarti (e SAI che il giorno dopo avrai un raffreddore terribile), o quando cadi con dei fogli in mano che volano ovunque e tu li mandi ancora più in giro (dovevano essere in ordine per IERI).


Che dirvi, carissimi? Buon Natale! ^o^

24 dicembre 2007

Perchè a Natale siamo tutti più buoni...

Ursula: "Ah, che bello, le danze di gruppo e i balli figurati, come in Orgoglio e Pregiudizio, come in Braveheart"
Silvia: "Eh.. non esisteva la televisione" ...

[U]: Si, ma poi si ballava tutti assieme, non come oggi che ognuno balla per conto suo o al massimo in coppia
[S]: "Eh, Ursula, abbiamo sbagliato tutto"
[U]: "Più che altro abbiamo sbagliato secolo!"
[S]: "Ma io sarei morta di appendicite a 17 anni!!"
[U]: "Ah! .... ..... .......... mi no!" :D

Auguri a tutti!!

17 dicembre 2007

Buono ma anche bello

Oggi volevo cenare leggera, per riprendermi un po’ dai bagordi dei giorni scorsi, e avevo deciso di farmi del riso in bianco con un goccio di sugo giusto per dargli un po’ di sapore. Poi a un certo punto mi è venuta un’idea. Ho messo il riso in una ciotolina e sopra ho fatto una piccola composizione floreale con delle fettine di pomodorini e dei fagioli. Non pensavo che avrebbe fatto la differenza, e invece ho mangiato molto più volentieri.
L’idea mi è venuta dall’usanza, tipicamente giapponese, di dare importanza anche all’estetica nella vita quotidiana. Non a caso in Giappone il packaging è un arte, così come fare le confezioni regalo, o preparare dei piatti che siano buoni ma anche belli.
Molto spesso facciamo le cose per praticità, nella nostra cultura occidentale, ma aggiungendo un tocco di bellezza al cibo che ho mangiato mi sento più sazia, come se un’altra parte di me si fosse nutrita anch’essa.

09 dicembre 2007

...

Nelly Furtado feat. Zero Assoluto, "All good things (come to an end)"

Honestly what will become of me
don't like reality
It's way too clear to me
But really life is daily
We are what we don't see
Missed everything daydreaming
[...]
Travelling I only stop at exits
Wondering if I'll stay
Young and restless
Living this way I stress less
I want to pull away when the dream dies
The pain sets it and I don't cry
I only feel gravity and I wonder why
[...]
Flames to dust
Lovers to friends
Why do all good things come to an end
[...]
Well the dogs were barking at a new moon
Whistling a new tune
Hoping it would come soon
And the sun was wondering if it should
stay away for a day 'til the feeling went away
And the sky was falling on the clouds were dropping and
the rain forgot how to bring salvation
the dogs were barking at the new moon
Whistling a new tune
Hoping it would come soon so that they could die.


Silvia se ne va dal blog per un po', perché non riesce più a dire niente.

30 novembre 2007

Sad in the City - Episodio 14

"Io voglio notti di alcool, di tutto... altro che cioccolata calda al sabato pomeriggio!" è_é

"Il desiderio sessuale in questa città è come essere affamati in una discarica."

"Ma non era tua amica?"
"E' stata degradata a clistere."

"Silvia! Basta farti del male! Lascia che te lo facciano gli altri :D"

26 novembre 2007

False Figure da Fogne

In sei al cinema. Francesco ha comprato un bidone di popcorn che ci passiamo su e giù. Ester (una ragazza minuta, carina, riservata... una fatina) a fianco a me li mangia felice per tutto il primo tempo; io ne mangio un po' verso metà film. Quando il bidone torna dimezzato tra le mani degli uomini, Pablito non ha dubbi: quella fogna di Silvia si è di nuovo fatta riconoscere! Additiamola a tutti come tale!
>__<
Il prossimo che mi viene a dire che l'aspetto fisico non conta lo prendo a sberle.
Livello odierno di fastidio: 9.

24 novembre 2007

Silenzio Assenzio

La Preferita, locale di degustazione di alcolici di una certa levatura. A un tavolo nella saletta di sopra, al lume di candela, quattro individui si sganasciano assai poco signorilmente:
- Sara sta cercando le risposte di una vita in fondo a una pinacolada
- Ursula cerca di leccare il bicchiere della grappa al marzapane (ormai vuoto) senza farsi sgamare dalla cameriera
- Silvia, dopo il white russian, è in una dimensione tutta sua
- Pablito guarda il bicchiere che conteneva il suo nocino e decide che deve riempire ancora un po' i suoi vuoti interiori.
Passa la cameriera, con la sua solita aria compita e professionale.
"Scusa, ci porteresti la lista?"
"Di cosa?" (giustamente, hanno liste per ogni tipo di alcolici)
"DEL BEVER!"
La cameriera gli molla un pacco di una ventina di menù diversi e ci guarda come dei trogloditi. Non si avvicina nemmeno più e dobbiamo sbracciarci per fare le altre ordinazioni.
"Che cos'ha dentro il Black Bounty?"
"Cocco e cioccolato. E' analcolico, ma se vuoi possiamo aggiungerci qualcosa."
"Sì, allora lo prendo, ma mettici l'alcool." (e già qui la povera signorina rabbrividisce pensando "perché sempre a me i clienti buzzurri?")
"Io vorrei questo" e indica una voce sulla lista dei tipi di assenzio.
"Scusa, non ho capito, quale?"
"MA LI GAVE' TUTTI?"
T__T
La cameriera è stata cmq vendicata. L'assenzio black scelto da Pablito non è quello che lui si aspettava. "Mmm che gusto strano... sembra... sciroppo per la tosse."
"E' vero! uno sciroppo di quand'ero bambina..."
[nulla, continua a ravanare nei resti della pinacolada]
[annusa e allontana con totale disgusto] "Miodio ma è ANICE PURA!!! Come lo sciroppo Backtrim! IO NON SOPPORTO L'ANICE!!!"
"Nemmeno io" T__T

19 novembre 2007

Magia!

Quando ero piccola, passavo tantissimo tempo a fantasticare. Di solito non pensavo a cose che avrei potuto fare in futuro, da grande. Pensavo a cose che non sarebbero accadute mai, avventure fantastiche in mondi fantastici. E ricordo anche che tutto il resto mi annoiava tremendamente. Passavo interi pomeriggi (e mattine) davanti alla tv, ai libri, ai fumetti. Certo ricordo anche la sensazione di magia che provavo pensando a Babbo Natale, o quando scoprivo una cosa nuova, o quando pensavo che certe cose accadessero per certi motivi (e qui non faccio esempi se no mi prenderete per i fondelli per tutta la vita :D :D :D).
Ora invece, a ventotto anni, dopo che è passato tanto tempo da quella volta, non mi annoio più. Non passo più il tempo a fantasticare, perché adesso posso fare. E’ finalmente arrivato il momento in cui posso plasmare la mia vita, realizzare i miei sogni, fare cose meravigliose.
L’infanzia è un’età stupenda, a suo modo. Ma anche l’età adulta ha la sua magia, che durante l’infanzia non puoi vivere. La vita è sempre, e comunque, piena di magia.

17 novembre 2007

Ispirato da Jadesoturi

A volte ci si attacca con tutte le forze a una cosa o a una persona, che sembra significare così tanto per noi. Stringiamo forte forte per paura che scappi e poi ci troviamo a mani vuote. Com'è possibile averla persa quando ci abbiamo messo tanta attenzione, tanto sentimento?
Il fatto è che non è mai stata nostra.
La matematica insegna che la risposta più semplice spesso è quella esatta.
E se ci manca qualcuno che non conosciamo davvero, ci manca l'idea che abbiamo di quella persona, come dire che diamo un volto a un nostro vuoto.
Jadesoturi è un film che abbiamo visto ieri nell'ambito del Scienceplusfiction Festival. Forse nei prossimi giorni faremo dei post sulle pellicole che abbiamo visto, compresa questa.

08 novembre 2007

Falso dilemma

"Non ho mai conosciuto una persona che vorrei così tanto allo stesso tempo uccidere tra infiniti tormenti e avere accanto; visto che è più facile ucciderlo, il suo destino è scritto."

30 ottobre 2007

Zucca barucca

Venzone, pittoresca cittadina al confine tra Carnia e Val Canale, è rinomata per tre cose: le mummie, la lavanda e la festa della zucca. Indovinate per cosa ci siamo andate noi?


Domenica mattina uno sguardo alle previsioni garantisce cielo nuvoloso con isolati rovesci; Silvia e Ursula, rispettivamente sul treno da Ts e da Mestre, alle 14.30 si chiedono se al meteo sappiano la differenza tra isolati rovesci e diluvio universale. Ma incredibile a dirsi, sui monti splende il sole! Le nostre, caricate sul trenino dei Puffi che serve la linea per Tarvisio (aaah quell'avamposto del nulla, vi ricordate?!), ammirano lo spettacolo dei boschi autunnali e si rallegrano che il Demone Celeste della Sfiga sia distratto.
Illuse.
Venzone è davvero bella: il piccolo borgo entro la cinta muraria è pittoresco e ben tenuto, tutto è stato decorato con fantasia e buon gusto in tema Zucca, la parata dei figuranti in costume medievale aggiunge allegria ad allegria.



Le nostre, destreggiandosi in una calca degna della metro di Londra a ora di punta, mangiano frico alla zucca, krapfen con marmellata di zucca e bevono elisir di zucca (alias: grappino delizioso), comprano dei ricordini e Ursula si esibisce in pose plastiche per riuscire a scattare qualche foto che non immortali solo una fila di teste.


Verso le cinque il tempo comincia a cambiare così, vedendo la fila d'auto a passo d'uomo sulla statale, scartano il pullman per il treno delle 17.36 (quello successivo, e l'ultimo della giornata, è alle 19.40). Tronfie e felici arrivano in stazione (due binari e un sottopassaggio assediati da una marea di gente) e cercano la biglietteria automatica.
Non c'è.
Merda.
Un cartello informa che i biglietti si vendono in un bar in via Roma. Le nostre corrono indietro all'entrata del paese. Nessuno è di Venzone. Nessuno sa dove sia via Roma. Sono le 17.20.
Mentre la rassegnazione comincia a farsi sentire, per puro culo trovano il bar. "Signora, vorremmo due biglietti del treno, per favore!"
La signora mentre ci pensa si volta per dire al figlio dove stanno i soldi e alla cameriera dove stanno i piatti. Silvia e Ursula si sentono in un film e sudano freddo.
"Per dove?" "Trieste." "TRIESTE???"
Ursula pensa di rispondere "Sì, guardi che è in Italia!" ma si trattiene.
"Ma Trieste Centrale o...? "CENTRALE" "Uno?" "NO, DUE!"
Silvia paga. La signora non trova i soldi per il resto. Sono le 17.25.
Finalmente coi biglietti in mano, corrono verso la stazione... dov'è l'obliteratrice??? Non c'è. E' nel sottopassaggio. E' rotta. E' sull'altro binario. E' un cassone di un metro in cui non sai come infilare il biglietto.
Il treno fa ritardo di un quarto d'ora. Ma alla fine eccolo! E' di nuovo il treno dei Puffi! E mentre il trenino arranca verso Udine saltando fermate e facendo incavolare la gente, le nostre si rilassano e pensano che almeno con la corsa su e giù hanno smaltito un boccone di krapfen.
Il prossimo anno il biglietto del ritorno lo facciamo prima... e come sempre complimenti a Trenitalia.

21 ottobre 2007

Una buona parola

Elena, sei anni fa: "Silvia ti metti dei vestiti deprimenti, sono stufa di vederti con maglioni di tutte le gradazioni di grigio!"
>:p

Elena, circa un anno fa: "Perché ti metti 'ste tinte chiare? Ma soprattutto, perché ti metti ancora quel twin set grigio? Il grigio è per le vecchie sessantenni! Anche il nero, basta!"
"Ma... ma... a Ursula dici che il nero le sta bene e fa figo..."
Elena: "Be', lei PUO', ok?"
¬¬

Pablito, all'Oktoberfest: "Cos'è sta maglietta col gatto? Basta!"
"Ma... ma... mi sono portata vestiti per stare alla fiera tutto il giorno, non per rimorchiare!"
"Basta con ste magliette da infanzia felice, mettiti una roba scollata con scritto La do via con disprezzo!"
:(

Pablito, venti giorni fa: "Sei la Regina del Mal di Vivere."
;__;

Pablito, cinque giorni fa: "Salute, Regina della Tristezza!"
T__T

Elena, ieri: "Ma dai, non te la prendere se uno ti chiama Regina della Tristezza! (ghigna per 5 min). Dai, dai... (ghigna ancora). Però perché ti sei messa quel maglioncino chiaro? Dov'è quella bella maglia a righe che non metti mai?"
Ursula: "Ehm a dire il vero l'aveva l'altro ieri."
"NO NO NO! E poi cos'è quella maglietta accollata? Ma dai! Dal collo in su dici Vieni qui e dal collo in giù Non venire!, perché non ti metti dei vestiti che ti stiano bene???

"Ma... ma... sono le cinque di pomeriggio, bevo il caffè con voi e poi vado a casa, non mi vesto come per una serata, scusa!"

"Inutile che ti fai figa con bel trucco e orecchini se poi ti metti addosso quella roba!"
T______T

17 ottobre 2007

Wild on Silvia!

Annuncio al mondo: sto regredendo. Alla mia adolescenza. Anzi, a quella di qualcun altro, perché io in quegli anni non facevo nulla di esaltante.
Guarda la Silvia che arriva in stazione alle 20 di lunedì (dopo pomeriggio di lavoro) e vuole infilarsi un top coi lustrini e andare a ballare! Guardala che non riesce a concentrarsi a yoga perché sogna festini incredibili! Guarda come, durante un tranquillo dopocena con film e amici sul divano, pensa di trascinare fuori tutti nella notte (magari con una confezione da 6 di birra - per favore niente Union o Lasko). Guarda come, mentre cerca delle scarpe per uso quotidiano, si compra un paio di decolleté scamosciate con tacchi di 10cm! Guarda come, in abissi di totale decerebramento, sogna strane storie con protagonisti improbabili! Miodiocomesonomessa. Vi giuro che non sto assumendo nessuna strana sostanza (mmm la cioccolata del Mercato Equo e Solidale conta?), non ho uomini nascosti sotto il letto (eeeeh non starei qui a scrivere idiozie).
Credo che si chiami "fuga dalla realtà", ma chi se ne frega. Chi mi ama mi segua! ^o^
Won't someone tell me what is happenin' to me / Why am I so misunderstood / Why can't they see / Now I'm caught between the devil and the angel / That I used to be [Play, "I must not chase the boys"]

10 ottobre 2007

Cambiando discorso...

Doveva essere un post sul terzo episodio dei Pirati dei Caraibi, questo, e alla fine ho deciso che può aspettare... In fondo se abbiamo atteso quasi due mesi per vederne il secondo tempo, beh, un commento sul film può arrivare anche con un ritardo di una settimana.
Cambiare discorso perchè? Perchè questa sera la mia mente vaga sul modo migliore di prendere le cose nella vita (evitate battute a doppio senso, grazie :D).
La domanda che si pone nella mia mente è in sostanza "Carpe diem o pazienza e razionalità?"
Cogliere l'attimo significa a mio parere godere appieno della vita, e devo dire che nonostante non tutte le cose siano finite bene, non mi sono mai pentita delle decisioni prese senza pensarci. Ora, non parlo di grandi decisioni o di scelte che cambiano per forza la vita (anche se a pensarci bene ogni piccolissima scelta in un modo o nell'altro cambia il sentiero del nostro destino). Parlo anche di cose stupide, come fermarsi un'ora in più con un amico anche se si ha sonno, rimandare impegni per prendersi un pomeriggio di riposo, lasciarsi trasportare dall'istinto anche quando nel cervello lampeggia la scritta "pensa alle conseguenze!!!".
Alla fin fine, mi accorgo che i miei unici rimorsi riguardano sempre le cose non fatte, mai quelle fatte, anche se quest'ultime mi hanno portato ad essere quella che sono, sfiduciata forse un po' troppo nei confronti dell'umanità, cinica e acida a volte.
Sono però le stesse che quando ripenso al passato mi fanno sorridere e mi scaldano il cuore...

Forse ho già citato questo brano in un vecchio post, ma qui ci sta proprio bene, quindi che vi piaccia o no ve lo ripropongo

"... io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati."

01 ottobre 2007

Lady Margret

(traditional song, performed by Cassie Franklin, Cold Mountain - Music from the Miramax Motion Picture)

Lady Margret was standing in her own room door

A comb in her long yellow hair
When who did she spy but sweet William and his bride
As to the churchyard they drew near.

The day passed away and the night coming on

Most of the men were asleep
Lady Margret appeared all dressed in white
Standing at his bed feet
She said "How do you like your bed?
And how do you like your sheet?

And how do you like your fair, young bride
that's laying in your arms asleep?"

He said "Very well do I like my bed.
Much better do I like my sheet.

But most of all that fair, young girl
standing at my bed feet."

Then once he kissed her lily white hand

And twice he kissed her cheek
Three times he kissed her cold corpsy lips
then he fell into her arms asleep.

The night passed away and the day came on

Into the morning light
Sweet William said "I'm troubled in my head
by the dreams that I dreamed last night.

Such dreams, such dreams as these
I know they mean no good.

For I dreamed that my bower was full of red swine
and my bride's bed full of blood."

He asked "Is Lady Margret in her room?
Or is she out in the hall?"

But Lady Margret lay in a cold, black coffin
with her face turned to the wall.

Throw back, throw back those snow white robes
Be they ever so fine.
And let me kiss those cold corpsy lips
for I know they'll never kiss mine.


Then once he kissed her lily white hand

And twice he kissed her cheek
Three times he kissed her cold corpsy lips
then he fell into her arms asleep.

13 settembre 2007

Torna l'inverno? e per una volta, siamo egoisti: voglio il caldo!

Eccomi qui, a inizio settembre, con la mia sacca da mare, pronta a cogliere al volo gli ultimi residui di un'estate calda. Troppo calda? Ho sentito bene? Ma anche no :D Ok, ok, anch'io come tutti a un certo punto mi trascinavo dal divano alla sedia boccheggiando... ma la sola idea di vedermi congelata in piazza Unità ad aspettare un bus che non arriva per causa della neve, sogno di sciogliermi di nuovo nel sudore.
L'inverno mi mette tristezza, e devo ammettere che non ne sento il bisogno. E poi, fosse solo il freddo... ma c'è il buio. La vita sembra finire alle 17 a dicembre... A me passa la voglia di uscire, tanto, dove si va? E poi i maglioni che prudono e danno fastidio, le calze che scivolano, le scarpe che soffocano (e speriamo non si bagnino dentro, altrimenti bisogna passare tutto il giorno con i piedi umidi), la pelle bianco-giallastra.

Insomma, io quest'anno mi dichiaro egoista, e alla faccia di tutti quelli che dicono "Ah, finalmente l'inverno, un po' di fresco, basta con sto caldo!", rispondo "speriamo faccia caldo come l'altro anno, se non di più", e se dovete sfoggiare cappelli e piumini... beh, la Siberia l'hanno creata per qualcosa, no? è lì che vi aspetta :D

01 settembre 2007

Maki Sushi Deluxe


E finalmente il primo esperimento è andato in porto. Ok, i maki sembrano essere passati sotto a un camion... ma il gusto era buono :D

27 agosto 2007

Etichette in fronte

Ursula cammina sulle Rive e snocciola saggezza:
Pfff ormai sono rassegnata: uno guarda Sara e vede "FIGLI", guarda te e vede "COPPIA", guarda me e vede "TETTE". ¬¬

24 agosto 2007

L'estinzione della Marilyn

Non mi sono mai reputata un fuscello, ma non sono nemmeno grassa. Una volta, prima che cambiassero le taglie, portavo la 44; oggi, ad alcuni anni di distanza (e qualche chilo in meno) la 46 spesso non mi sta (mentre nella 48 navigo, ovviamente). La 3a misura non si chiude davanti o si tende a creare l'effetto "seconda pelle". Pare che i vestiti siano pensati solo per adolescenti o androgini.
Siamo in tante, là fuori, con lo stesso problema.
Non è questione di peso. Possiamo perdere chili a go-go, ma le ossa che il buon Dio ci ha dato non possiamo limarle. L'ampiezza dei fianchi, la larghezza delle spalle, la circonferenza del torace quelle sono e quelle restano. Se si va in una boutique, PUFF! ecco che che la 44 ci va di nuovo a pennello... sì, ma che prezzi! Insomma, lo shopping diventa un incubo: quasi impossibile trovare indumenti di taglio giovane a costi popolari.
Oggi Marilyn Monroe o Rita Hayworth, icone della femminilità, verrebbero considerate sovrappeso. Vale la pena rifletterci.

15 agosto 2007

Boscoverde dei miei stivali ¬¬

Alle 10.15 di Ferragosto tre allegre escursioniste scendono dal trenino nella stazione di Tarvisio che porta il fiabesco nome di Boscoverde. Non sanno di essere appena entrate in un libro di Stephen King...
L'edificio, modernissimo (ok, sembra un incrocio tra Monte Grisa e il palazzo della Marineria), è vuoto come il mio portafoglio. Mentre i compagni di viaggio spariscono rapidamente su un pullman che pare vada a Tarvisio Centro, le tre scoprono che non ci sono mappe, volantini o qualsiasi forma di informazione per turisti. La tabella degli orari dei pullman è scritta in geroglifici.
La bigliettaia è stata chiaramente teletrasportata da Marte: non sa se e quando ci sono pullman, non sa i nomi delle strade dei dintorni, non sa se col sottopassaggio si scavalca la ferrovia, probabilmente non sa neppure dove si trova.
Intanto il pullman è andato, e con lui i pochi individui ai quali le tre potevano rivolgersi. Il solo ferroviere che si intravede si nasconde velocemente in uno sgabuzzino.

U: Ma chi ha scritto 'sto orario mescolando feriali festivi invernali ed estivi???
S: E la differenza tra festivo estivo e festivo annuale? CHE CA**O VUOL DIRE "FESTIVO ANNUALE"???
U: Vuol dire che c'è solo una corsa al giorno.
S: Ah, quella che abbiamo appena perso...

Le tre rinunciano a Fusine e decidono di percorrere l'itinerario dell'Orrido dello Slizza dove, oltre al panorama mozzafiato, sono allietate dall'incontro con altri esseri umani.

S: Orrido della Stizza, altroché! Perché non c'è un'anima in giro? E' un paese fantasma???
U: Mio Dio, le case hanno anche le imposte sbarrate...
S: Orrido della Spizza... Orrido dell'Osmizza...
U: Silvia BASTA!
Sa: In quel giardino c'è gente, e sta mangiando! Chissà se gli avanza una salsiccina...





Finito l'itinerario tornano verso la stazione, decidendo di fare a piedi i due km fino a Tarvisio centro. Domanda: il paese in che direzione è??? Per fortuna incontrano un gruppetto di persone che, impietosite dalle facce disperate delle tre anime perse, danno molto gentilmente chiare indicazioni stradali.
Tempo due minuti ed eccole sotto il sole a picco camminare lungo la statale, nel fosso per non farsi investire.

Il centro pare uscito da un'altra dimensione: è pieno di gente!!! Ma subito le tre scoprono che anche qui sono totalmente assenti cartine, indicazioni, orari dei trasporti. Cercano fiduciose la fermata del pullman per il ritorno: in effetti c'è un palo con il disegnino di un bus... e null'altra indicazione. Decidono quindi che le loro gambe sono una certezza e verso le tre e mezza prendono la via del ritorno con un krapfen in mano a testa. Piccola sosta al fiume per pucciare i piedi in acqua e mangiare.

Ritorno in stazione: il nulla. Rassegnate, pensano che almeno non ci sarà la fila ai bagni. Il distributore automatico contiene tristezza. C'è solo una signora tedesca che chiaramente guarda gli orari dei pullman senza capirci nulla neppure lei.
Attimo di commozione quando arriva una famiglia e il bambino vedendole grida "Mamma guarda finalmente c'è qualcuno!!!". Cominciano a comparire, probabilmente da sotto i sassi, altre persone che aspettano il treno. Compaiono anche dei ferrovieri. La commozione cresce al punto che si apre un pacco di biscotti.
Infine alle cinque circa le tre balde giovani, con le braccine un po' ustionate avendo dimenticato a casa la crema solare, salgono sul regionale per Trieste, liete di tornare a casa, alla civiltà.

12 agosto 2007

Questione di karma

Giorni fa ho fatto un ordine su un sito di cose giapponesi assieme ad altre due persone. Il sito in questione è parecchio famoso, ma il modo in cui gestisce gli ordini è davvero inesistente e abbiamo anche selezionato una modalità di invio del materiale non trackable perché l’altra modalità costava una cifra esagerata.
Morale della favola: il pacco arriverà o non arriverà? :D
Ed è qui che inizia il lato affascinante del tutto. E’ risaputo che in queste cose “miste” (cioè fatte insieme ad altre persone) più karma si incrociano e il mio karma negli ordini on line è ben diverso da quello delle altre due persone con cui ho fatto l’acquisto. Quindi quale vincerà? Trattasi di esperimento scientifico :D Non vedo l’ora di scoprirlo!

03 agosto 2007

Uomini che si ricordano

Dopo un periodo lunghissimo di assenza, eccomi tornata su questo blog! Ricomincio così, ex abrupto, anche perché ho tipo dieci tonnellate di cose da scrivere stasera, quindi è meglio che vada veloce :DDDD
Quello di cui volevo parlare oggi è una cosa che in un uomo apprezzo molto: il fatto che si ricordi le cose. Ok, sembra banalissimo, ma io conosco un sacco di persone che ti dicono “senti, mi raccomando ricordamelo che tanto me ne dimenticherò”. So che non è fatto apposta e che esiste chi, per troppi impegni o per motivi fisiologici (?), proprio non ce la fa, ma non ho potuto non rimanere veramente estasiata quando un mio amico, dopo che gli avevo detto *una* sola volta che avrei voluto leggere un certo fumetto, a distanza di settimane se n’è ricordato e me l’ha portato. E tra l’altro avevo specificato che ero indecisa se farmelo prestare o meno da lui (lui non lo sa, ma è perché temo follemente di rovinare le cose che mi presta :DDD)!
Le persone sono ancora in grado di sorprendermi. Wonderful!

21 luglio 2007

Punta in alto! (stasera)

Il lato positivo del volere qualcosa che non potrò mai avere è che ho un forte desiderio di migliorarmi. Sapere che l'obiettivo è fuori portata mi toglie l'ansia da inadeguatezza che intralcia i miei tentativi.
NB: tutto questo perché sono in serata buona; il più delle volte significa solo che mi addormenterò con le canzoni più deprimenti che ho nel lettore mp3. Stasera vi è andata bene, per domani non garantisco. ^^

18 luglio 2007

Notturna

Non è per la squadriglia di zanzare che si è sfamata della mia caviglia e nemmeno per il caldo che rende il letto invivibile; la sveglia mi dice che tra meno di tre ore mi devo alzare e me ne sto a chiedermi come ho fatto a litigare con una persona senza nemmeno accorgermene.

17 luglio 2007

Save Me Chevalier

(Musica e testo di Francesca V. Salcioli: www.girotondodarpe.com)

Can’t deny that the leaves are falling
can’t deny that so far is May
can’t deny that the leaves are falling
I shall face all the winter days

Can’t deny that the wind is calling
can’t deny that there’s just one way
can’t deny that the wind is calling
I shall face all the winter days

But if you save me Chevalier, if you can hear me
save me Chevalier, if you can hear me
in a foreign land you’re riding with your horse
as I still don’t know if I’m dead or not yet born
as I still don’t know if I’m dead or not yet born

Can’t deny that the clouds are coming
can’t deny that the skies are grey
can’t deny that the clouds are coming
I shall face all the winter days

12 luglio 2007

Sad in the city - Episodio 13

Serata da Ursula. Lei mette gli spaghetti, Silvia dei maki e Sara il dolce: la torta romantica.
S: "Torta romantica??? E che razza di nome è?"
U: "oooh la panna il cioccolato e le praline... è romantica nel senso dell'amore tra te e la torta!"

Si parla di stress lavorativo.
Sa: "Non volevano darmi la birra! Credevano che scherzassi!"
U: "Dopo una giornata di lavoro con quei colleghi altro che birra, cocaina!"
S: "Ma non uomini, sono dei pessimi stimolanti."
U: "Sì, gli uomini si stimolano da soli e finiscono subito".

Triste intramontabile gioco della linguetta della lattina.
S: "Q! Ma porc..."
Sa: "Q come Qupido!"
S: "Ah sì, il nostro personale dio dell'amore."
U: "Eeeeh ora capisco tante cose..."
Tra parentesi: quando facciamo 'sto gioco ci escono sempre la H, la K o la Q.

Sara crea un pupazzetto di carta che infila nella lattina e battezza Giulietta al balcone mentre blatera di quanto M sia bello, virile e col petto villoso.
Sa: "Eeeeh potremmo andare sotto il balcone di M..."
S: "... a ruttare?"
U: "... ad aspettare che ci getti la treccia?"
S: "La treccia di peli del petto???"

Sara si attacca al pc di Ursula.
S: "Perché non ne approfitti per leggere un po' il nostro blog, sai quello in cui non scrivi mai una ceppa?"
Sa: "E' vero!"
Dopo due minuti si controlla la posta del lavoro. ¬¬
Viene poi colta dal classico raptus dell'utente con connessione modem 56k quando ha davanti una ADSL flat: clicca ovunque e non capisce più niente.
S: "Chissà se esistono ancora gli A-HA..."
U: "Sì, imbalsamati per te."
Ma Sara non ascolta e comincia a cantare, dimenandosi davanti al pc, mentre la gatta Mimì dorme ignorando Silvia che continua ad indicarne il sedere gridando "Culo!"
U: "Tutto il mondo conosce due canzoni degli A-HA; Sara sa la terza."

07 luglio 2007

Uomo-love

Ieri alla grigliata in un momento di gioia metto la testa sulla spalla di Ursula e le dico:
"Oh ciccia, ti voglio beeene!"
*click click* Lei imperterrita scrive sms.
"Ma! Sei come un uomo!!! Io ti professo il mio affetto e tu... tu un CA**O!!!"
Ursula si volta, ride e fa. "Ma no, no..." e torna al cellulare.
¬¬

29 giugno 2007

Sognando l'Irlanda

Come forse qualcuno avrà già capito, Ursula medita di fuggire in Irlanda il prossimo anno, con gatto pc e arpa al seguito (cioè con tutto). Devo dire la verità, sebbene sia elettrizzata all'idea di andare con lei, sono anche spaventata.
1. mollare tutti gli amici??? ok, ok, si contano sulle dita di una mano, sono pochi ma buoni! E' anche vero che si fa prima a tornare da Dublino che da Caltanissetta.
2. il gatto? la moto? (mio dio sono una materialista)
3. è così tanto tempo che trovo di non avere i requisiti per gli annunci di lavoro che leggo qui che sono giunta alla conclusione di non saper fare niente; cosa esporto, a parte il mio inglese (inutile per l'ufficio... magari un corso di business english non ci starebbe male)?

Insomma, mi sento una cacca senza futuro. Che sia la crisi dei 30 anni che ormai si avvicinano?

27 giugno 2007

Triskellazzi di Silvia e Ursula

Alla fine siamo riemerse.
Eeeeeeeehh...

Oltre ai concerti di musica celtica, alle danze irlandesi, alle conferenze (che noi non abbiamo seguito), all'artigianato e alle cr
êpes al cioccolato e banana e/o crema e/o nocciole, abbiamo potuto ammirare vari esempi di umanità bivaccante.

Donna con cane - una costante del Triskell. Si getta sul materassino, imitata dal vecchio barboncino che riesce misteriosamente a dormire nonostante il volume a 5m dagli altoparlanti (che sia sordo?). Il guinzaglio è rigorosamente tenuto con l'alluce.

Covo di bisce - due donne,
un uomo e tre (o più?) bambine incapaci di restare nella stessa posizione per più di trenta secondi. Osservare il groviglio continuo provocava il mal di mare e portava a scommettere: "Di chi sarà quel piede?"

Ascella - colosso in kilt scozzese (o tunica, siamo indecise). A ogni alzata di braccia stendeva con il suo maschio afrore tutti i presenti nel raggio di 5 metri.

Tetta blu (eeeeh, tetta blu...) - notevole esemplare di maschio seminudo e con decorazioni da guerra blu sul petto e sul viso. *_*
Sara aveva la possibilità di farselo presentare... perchè hai rifiutato? Caz...

Sfatto in caccia - non sappiamo cosa avesse bevuto o fumato, ma era potente. Cercava, con la scusa di una sigaretta, di abbordare qualsiasi essere femminile sotto il palco.

Gruppetti di allegri ubriachi - ah, no, quelli eravamo noi. Ops.

P.S. Per te che hai fatto retromarcia, Pablito ti ama davvero. Non ti stava offrendo solo il suo corpo.

22 giugno 2007

Nota di servizio

Il blog in questi giorni è in pausa in quanto c'è il festival celtico Triskell.
Lunedì riemergeremo da canti, musica e birra. Forse. ^o^

11 giugno 2007

Appunti di Londra

Ok, qui nessuno ha il coraggio di iniziare a raccontare (ho visto che ci sono delle foto però :) )... pertanto eccomi qui, in prima linea, a raccontarvi di questa breve ma intensa vacanza.
Non troverete descrizioni dei musei, o di palazzi, o altre cose che potete trovare su qualsiasi guida. No, troverete un viaggio vero,
persone vere con problemi reali, ostacoli insormontabili, ... ok, scusate, mi fermo qui.

24 maggio
Ore 12.
Le nostre quattro partono da Trieste accompagnate dalla mamma di Silvia, verso Ronchi, per prendere il loro aereo. Arrivate lì, fanno il check-in (non c'è nessuno davanti a loro, non è possibile!) e poi si dirigono a mangiare i loro panini (a parte Sara che aveva pranzato alle 11 in modo da non aver problemi dopo). La mamma di Silvia, molto gentilmente, ci offre da bere ... e mentre sto per prendere il mio bicchiere sento chiamare il mio nome in svariate lingue dall'altoparlante... Scompaio alla ricerca di chi mi sta chiamando, lasciando le altre compagne di viaggio già con un punto di domanda sulla testa. Mi fanno passare oltre la linea di controllo, per chiedermi di aprire la valigia (sì, quella già passata per il check-in).. aspetto... la apro... mi fanno spostare le cose e mi vien chiesto "Ha un caricabatterie in valigia?" - "Ehm.. si.. sia un caricabatterie che un carica cellulare" - "Ah, ok, sarà stato quello".

Dopo questo incidente, convinta di aver passato tutto, torno dalle altre, mi bevo il mio succo e ci avviamo verso il solito passaggio ai raggi x. Tolgo tutta la ferraglia... sono vestita di stoffa e le scarpe sono in plastica... e suona l'allarme. Ok, a questo punto deve essere l'impianto al dente, oppure devo avere armi metalliche sottopelle come Wolverine di X-men... è chiaro.
Ovviamente fermano anche il mio zaino. La signorina al controllo me lo fa aprire... rovista... trova il sacchetto con 4 banane, lo alza un po', si volta verso il compagno e gli dice "Sì, sono 4".

Arrivo all'ostello
"Abbiamo una prenotazione" - "Ah, ok [... orari, pagamenti, etc] ... ah si, nella vostra stanza c'è una persona. Non gli abbiamo ancora detto di andarsene... ma se ne andrà".
Infatti, quando arriviamo troviamo uno zaino, un paio di scarpe, un asciugamano e una camicia appesi, e un paio di occhiali da sole (più qualche spicciolo di euro abbandonato sul lavandino). Dopo i commenti terribili di Elena sui colori degli abiti del nostro ospite, ce ne freghiamo e partiamo alla ricerca della cena :)

25 maggio
Primo obiettivo: la torre di Londra.
4 donne sedute su una panchina ad aspettare la metro.
"E'il nostro?" - esclama Elena guardando un treno che arriva dall'altra parte (non sul nostro binario, in sostanza)
"No Elena, quello non possiamo prenderlo"
"Perchè?" - "Perchè dovremmo attraversare il buco dei binari!"
"Ah ok"
Passano 5 minuti ....
"E' lui?" - esclama nuovamente Elena. Risata generale "No, sta sempre dall'altra parte" :D

La torre di Londra è veramente interessante, perdiamo subito Elena che condotta per mano da un'audioguida se ne va a zonzo da sola per ben due ore.
Nel frattempo, le tre eroine rimaste seguono una pittoresca guida locale che fondamentalmente racconta di decapitazioni e sgozzamenti vari.
Sara: "Ah, dopo prenderò anch'io una guida (di carta)"
Io: "Ah, bene! Perchè non la prendi adesso così leggiamo mentre visitiamo il posto?" (visto che avevamo solo poche righe scritte sulla mia guida di Londra)
Sara: "Ma è per mia mamma. La prendo dopo, prima di andar via"

Ok, la mamma di Sara oggi probabilmente sa almeno il triplo di cose rispetto a noi sulla torre... Comunque mi si potrebbe rimarcare che potevo comprarla io (tirchia! tirchia! usa le guide degli altri), quindi passiamo oltre...

04 giugno 2007

Londra secondo Silvia



Le emozioni del British Museum e della National Gallery non si possono fotografare, ma il resto sì. ^o^

31 maggio 2007

Intermezzo giocoso

In attesa dei resoconti londinesi, ecco per voi un meraviglioso animaletto degli abissi... Ma non sembra anche a voi un Pokémon??? (peccato sia grande circa 1,5 m!)

29 maggio 2007

Back from the future

Eccoci qui! Siamo finalmente (mhhh... io sarei rimasta lì ancora qualche mese) tornate da Londra!! Nei prossimi giorni aspettatevi recensioni più o meno esilaranti del nostro tour attraverso la più incasinata delle città dopo Il Cairo.
Vediamo subito una serie di note positive sulla città, prima di addetrarci nei dettagli personali e nelle impressioni:
  • ci sono migliaia di macchine in più per il centro... ma i londinesi si fermano per farti attraversare la strada (non come qui, che se ti vedono sulle strisce accelerano per passarti avanti - o sopra, se possibile)
  • piove spesso, ma ci sono tanti posti dove ripararsi
  • è tutto caro, ma vendono del sushi buonissimo per poche sterline in un banchetto di Camden
  • per 70pence puoi farti scaldare per un'ora da un tè rovente (che non diventa tiepido prima di mezz'ora, per cui puoi usare il bicchiere come fornetto portatile)
  • a Camdem puoi trovare qualsiasi cosa, commestibile e non, proveniente da qualsiasi parte del mondo
  • nella libreria Waterstone (definita la più grande d'Europa) puoi prendere un caffè, un pranzo, oppure scegliere un pacco di libri dagli scaffali e portarteli alle poltrone, dove puoi parcheggiarti per ore a sfogliarli... e, niente paura, se devi usare il bagno ... c'è!
  • si dice che si spende troppo per il cibo... sbagliato! al supermercato hanno dei cibi pronti fatti sul momento che costano circa 1 sterlina o poco piùù
  • nella metropolitana transitano ogni giorno milioni di persone... ma è più pericoloso prendere un autobus a Trieste (borseggiatori? no, vecchiette sgomitanti!!)
  • tanti musei sono gratis (qui c'è anche una nota negativa, leggere sotto)

Note negative?Sì, ok, ce ne sono... ma non sminuiscono la meraviglia (almeno la mia) verso la città
  • piove
  • la metropolitana è una meraviglia, ma per raggiungere i treni devi fare chilometri a piedi e centinaia di scale
  • i musei non gratuiti costano una fortuna (ma sono ben organizzati)
  • non abbiamo trovato semplice yogurt bianco....
  • nonostante le restrizioni sul traffico lo smog è terribile
  • i pullmann della Terravision hanno fermate e orari casuali, nonostante le indicazioni precise
  • il servizio nel pub da noi frequentato riesce ad essere peggiore del servizio dei locali triestini....

Per ora è tutto, lascio la parola alle singole impressioni delle partecipanti al viaggio :D

23 aprile 2007

Sad in the City - Episodio 12

Sabato sera. Elena è a Modena. Sara è sul confine bulgaro che viene vendut per lavoro. Diego ha tirato pacco. Silvia e Ursula si aggirano per il centro.

Investite da branco di ragazzetti che migrano verso il Viale
"Ma cos'è, la sfilata delle battone 15enni??? la mamma a loro non ha insegnato niente??? quelle cose tipo "sotto le maglie chiare non si mette il reggiseno nero" o "se non sai camminare coi tacchi non metterli che sei ridicola"?"

Passando per Capo di Piazza (zona di fighetti: sempre piena di gente che odora di soldi e veste all'ultimo grido)
"Con tutte queste che si danno in vendita, cosa vuoi che gli uomini vengano a salutare noi due..." ¬¬

14 aprile 2007

Il destino dell'amore

Per tutti quelli che ancora credono all'amore eterno dedico questo articolo tratto da "La Repubblica"...
Secondo voi questo segno del cielo dimostra la debolezza dell'amore o la stupidità umana?

13 aprile 2007

Il tempo dei rimpianti

Nei giorni scorsi è morto il padre di un mio amico. Certe cose che ne sono seguite mi hanno fatto pensare.

Ci sono persone che volutamente non si sentono per anni. Spariscono. O peggio, litigano e tagliano i ponti. Poi, quando succede qualcosa di grave, ricompaiono. Capisco benissimo il sentimento che fa mettere da parte le divergenze e la freddezza di fronte ad eventi tristi o luttuosi, quando pare che ci venga data un'ultima chance per "rimettere le cose a posto".
D'altra parte, bisogna aspettare che muoia qualcuno per superare le nostre reticenze? O, se sono davvero fondate e importanti, mettendole da parte non tradiamo noi stessi e mostriamo null'altro che ipocrisia?

Vivere intensamente credo voglia dire anche questo, trasmettere quello che sentiamo finché possiamo, che sia amore, odio, amicizia, pentimento. Che senso ha dire "un giorno..."? "Un giorno" è oggi.
E' impossibile non avere rimorsi, ma almeno vorrei non avere rimpianti. Come ha detto il mio amico, "il giorno che morirò non dovrò desiderare altri dieci minuti per dire quello che mi manca da dire, perché quello che importa l'avrò già detto".

Quindi, se non senti una persona da tanto tempo e stai bene così, lascia stare, in coscienza, fino in fondo. Se invece le vuoi davvero bene e ti manca, diglielo.

Adesso.

Il lavoro nobilita l'uomo?

Eccomi qui con un post semiserio, che non parla di uomini (uomini: contenti? per una volta non ho acido da sputare contro nessuno)
Premessa: ma avete visto che giornate? C'è il sole, fa caldo, si respira aria di primavera insomma (a giudicare dal caldo che faceva ieri a Pordenone, anche estiva). E noi? Siamo chiusi in qualche posto più o meno buio (qui da me c'è molta luce, fortunatamente) a lavorare.
Vi rendete conto della follia di questo mondo? io capisco che bisogna lavorare.. in fondo, o si passa del tempo a cercare il cibo (coltivarlo, allevarlo, etc) o si passa del tempo a lavorare per poterselo comprare. Ma fra questo ad avere tutte le ore del giorno, che sono le più importanti, occupate dal lavoro...
Premetto che lavoro fino alle 14, e già per questo la frase rituale di chi non mi conosce è "ah, ma non riesci a trovare qualcosa che ti faccia lavorare anche al pomeriggio?"... ora, a parte il fatto di essere abbastanza fortunata avendo una paga decente nonostante le 5 ore al giorno ... chi ha detto che voglio lavorare anche al pomeriggio? Ma dove sta scritto che l'essere umano deve lavorare 10 ore al giorno? La mia proposta è: 3 ore al giorno, 5 giorni a settimana. Una settimana al mese di ferie, un mese di ferie in estate e uno in inverno. Il tutto per 1200 euro al mese fissi.
Se mi candido con questo programma... mi votate? :D
Ok, mi fermo qui perchè... devo lavorare ancora per due ore :(

10 aprile 2007

Chiedi e ti sarà dato

Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Poiché tutti coloro che chiedono riceveranno, Tutti coloro che cercano troveranno, A tutti coloro che bussano verrà aperto

Con questo messaggio inizio un post che dimostra come spesso qualcuno dall'alto ci guarda (come dice Sara) e ride (come dice Silvia)....

PREMESSA
[tipico discorso sui triestini]
X: "Sì, conoscere qualcuno in questa città è impossibile. In altri posti la gente ti viene vicino per conoscerti, per fare due chiacchere, per offrirti da bere..."
Y: "sì, ma qua a Trieste è veramente impossibile. Gli uomini non ti si avvicinano più"

FATTO
Ursula se ne va in un bar qualsiasi ad ascoltare musica con un'amica.In realtà, più che altro va lì per chiaccherare con l'amica che non vede molto spesso. A metà concerto arriva una specie di pirata (alto quasi due metri, capelli lunghi, bandana in testa, aria già sfatta da un bel po') "Mule! cossa ste qua a ciacolar, andemo a balar!"
Le nostre rifiutano cortesemente l'invito "no no, siamo qui per stare in compagnia e poi la musica non è un granchè"
Fine del concerto, il pirata (e non immaginatevi Jack Sparrow, tutto altro) torna all'attacco "Alora mule! Adesso dovè bever qualcosa"
"Eh.. no, grazie, ce ne stiamo andando"
"Sì, io vado a casa" dice Ursula
"Ah sta qua (Ursula) me sta za sulle bale ... " (e intanto guarda le tette, giustamente)
"Ma come ve ciamè? Ma dai, adesso non andè via se no bevè qualcosa ... spetè che ve presento un amico" .. arriva uno sfattume veramente sfatto.... non riesce neanche a parlare!!!
La mia amica guarda con aria disperata il suo uomo, che sta chiaccherando un po' più in là.. ma questo non nota niente (ehhhh... no comment). A quel punto Ursula si alza e divincolandosi da una mano che le tiene il braccio "ma nooo.. e cossa? me lassè qua?", se ne esce con "ce ne andiamo entrambe" e si trascina via l'amica....

MORALE DELLA FAVOLA
Mai lamentarsi di una situazione che va benissimo e mai chiedere troppo... qualcuno potrebbe ascoltare e fare a modo suo... che abbia bisogno di un apparecchio acustico??? forse capisce male le richieste :D

09 aprile 2007

Ma almeno... Sara!

Di solito quando ci abbruttiamo con cibo e bevande ce ne vantiamo, per goderci fino in fondo la depravazione. Peccato che qualcuno abbia sempre qualcosa da dire...
"Grassa la cheese-cake, ma ha sopra la salsa di fragole, è frutta!"
"Alcolico il Baileys? ma noooo, è crema, crema!"
"Il gelato non fa ingrassare, è latte e il latte è sano."
"Il cibo cinese alla fine è pollo, carne bianca, salutare."
"Le patatine fritte? Verdura! Sane!"
"Sara, se un giorno sarai a letto con un uomo, ti prego alla fine non dire ma almeno abbiamo fatto ginnastica, fagli un favore e non dire niente! STAI ZITTA!"

04 aprile 2007

300

Ieri sera siamo andate al cinema a vedere "300".
Premessa 1: non ho ancora letto il fumetto pertanto non so se sia una trasposizione affidabile (mi dicono di sì).
Premessa 2: al di là delle vaccate di cui sotto, l'ho trovato un bel film.

"Cosa andate a vedere stasera?" "2h di uomini bellissimi in mutande"
Non appena in sala, Ursula con fare furtivo estrae dalla borsa (perché la sua è la borsa di Mary Poppins) un pacchetto abusivo di patatine. Come se ne mette una in bocca, partono in sequenza:
- spot dello scoiattolo scoreggione
- spot sull'invecchiamento del viso dell'uomo
- spot in cui inquadrano da vicino il bancone lercissimo di un bar
- di nuovo lo scoiattolo
- di nuovo le rughe
Ursula rimane mummificata per lo schifo. Si riprende appena dopo mezz'ora dei nostri eroi seminudi (soprattutto lo scoiattolo l'ha tramortita, anima candida lei non ha la tv a casa...).
Inizia il film. Durante la proiezione, Sara mormora: "Silvia, ma li hai visti? Ne voglio uno, anzi due... anzi tre... anzi facciamo tre con la scorta di riserva per quando si stancano!"
All'uscita, Ursula si guarda in giro e fa "Poi esci, vedi gli uomini che si sono qua e... EEEEEEH...." (della serie: riportatemi dentro!) Avete notato come con tutte quelle frecce lo infilzano ovunque tranne?"
Silvia: "L'ho notato anch'io!!! Ma come siamo messe!..." :D

20 marzo 2007

Informazione scientifica della settimana

** inizio del delirio mattutino **

"Niente sesso. E da 40 milioni di anni. I Bdelloidea, microscopici animaletti acquatici, sono un vero e proprio scandalo evolutivo: nonostante si riproducono per partenogenesi (cioè senza scambio di dna con altri individui) da così tanto tempo, sono riusciti a diversificarsi in 300 specie diverse. La scoperta, pubblicata sull'ultimo numero di Science, ha costretto la comunità scientifica a riconsiderare il "teorema" secondo il quale senza sesso non può esserci evoluzione"

Insomma, sti Bdelloidea (che, modificando il nome potrebbero diventare "Bella idea!") altro che scandalo evolutivo! Sono geniali.... secondo me sono l'evoluzione di esemplari puramente femminili. Immaginatevi lo scenario, 40 milioni di anni fa... tanti esemplari maschi (di Bdelloidea) e tanti esemplari femmine. E i maschi a un certo punto divennero delle nullità. E le femmine iniziarono a riprodursi per partenogenesi.

Che sia un messaggio per il futuro dell'umanità? :D

** fine del delirio mattutino **

19 marzo 2007

Sad in the city - Episodio 11

Arriva Sara col suo sorriso Caritas(*).
"Ecco Sara! Accidenti come sei verde oggi!"
"Sì sì verde! Verde come Hulk! Se mi fanno incazzare mi trasformo e spacco tutto!" ^o^

Diego (special guest): "Ragazze vi lascio al vostro giretto e io vado a farmi Werner - NO NO cioè a vedere Werner!"

E: "Vi devo dire perché la margherita è il mio fiore preferito."
U: "Perché cresce sul letame?"
Io: "E questa da dove spunta?"
U: "Non so, ma mi sembrava sensata."

S: "Sono piccola sono verde!"
Io: "Radioattiva?"
S: "No, però sparo blob di acido se vuoi"
Io: "Mi sembri più verde-Didò..."
S: "SCIIIIII MI SENTO GOMMOSAAAAA!!!"

(*) sorriso Caritas: sorriso derivato da paresi dei muscoli facciali che nasconde intenti omicidi del soggetto che lo esibisce.

16 marzo 2007

Venerdì di ordinaria follia

Fuori da una ditta di spedizioni, Ursula scopre che il pacco non sta nella borsa e decide di "spogliarlo" subito, ma lo scotch fa resistenza.
Silvia estrae delle chiavi: "Aspetta, così è più facile" e lo apre in due gesti.

Ursula la guarda: "Oh, come sei UOMA!"

Supermercato, banco frigo: Ursula controlla gli ingredienti del burro per scoprire se è salato. "Mmm... materia grassa, conservare in frigorifero, sai che novità."
Silvia: "Allora dovrebbero tenere in frigo anche me."

14 marzo 2007

Saggezza materna

"Ieri io e papà in chiesa abbiamo letto quel famoso passo sull'amore: l'amore è questo, l'amore è quello... Altroché! L'amore è che mi dia del caffè la mattina invece di propinarmi quell'orzo schifoso!"

05 marzo 2007

Profescional!

Al termine di una settimana passata ad urlare per lavori che non erano finiti e che in realtà stazionavano ben che conclusi sulla sua scrivania da almeno dieci giorni, il mio capo ha concluso l'escalation della cretineria con questa pietra miliare: "Silvia, lei deve capire: dev'essere LEI a darmi il ritmo di lavoro!".

19 febbraio 2007

I love the City! – London Report by Silvia & Ursula (part 3)

31 dicembre – l’anno muore se Dio vuole


L’ultima giornata del 2006 ci regala una scoperta: c’è gente che gira scalza per l’ostello... dai bagni alla cucina; poi salta allegramente sul divano e si pulisce per bene.
Mettiamo da parte il disgusto e via, ultimo giro nella metropoli, che ci porta alla Torre di Londra; cioè, all’esterno della stessa, visto che il biglietto d’ingresso costa 12 £ e la fila per aquistarlo è enorme. “Chissenefrega!” proclamiamo, l’importante è gratificarsi con belle foto della skyline di Londra… sì, come no!






Da noi si parla spesso di tutela del paesaggio, ma in Gran Bretagna non sanno manco cosa sia, altrimenti come avrebbero autorizzato la costruzione di quell’enorme coso fallico in vetro e cemento che spunta dietro la Torre di Londra???

In confronto il problema della Valle dei Templi di Agrigento è una sciocchezza!!!

Durante la passeggiata Ursula pensa di fare delle foto artistiche del Tower Bridge, cercando di prenderlo da diverse angolazioni… peccato che qualunque fosse il punto di vista, fra la sua macchina fotografica e il ponte parassitavano sempre delle coppiette in atteggiamenti affettuosi. Ok, alla fine abbiamo considerato che in fondo Photoshop l’hanno creato per qualcosa.
Attraversiamo il Tower Bridge, e a un certo punto troviamo il Visitor Centre del ponte, che sfoggia una parete piena di foto panoramiche e consente l’accesso a una delle torri. “Che bello!” esclamano le nostre… esclamazione seguita da “Maledettiladriinglesichestoponteelatorreseli tengano…” (e altre cose irripetibili) alla vista del costo del biglietto per salire: più di 5 sterline!!!

Decidiamo poi di fare un giro a piedi per la zona degli uffici, desolatamente chiusa nel giorno prefestivo. Ursula dà nuovamente prova delle sue capacità extrasensoriali, trovando per terra un ciondolo d’argento a forma di lettera dell'alfabeto, che mette in mano a Silvia dicendo “Ecco qua, prendi che è un segno!”. Silvia la intasca senza pensarci due volte e giuggiola felice.
Dopo un po’ arriviamo alla cattedrale di Saint Paul. Non si può entrare, c’è la funzione in corso. E anche se si potesse… costerebbe troppo! Scordarsi le foto dell’esterno, nascosto da impalcature. Un po’ sconfortate ci sediamo su una panchina del vicino parco; Silvia sospira mentre Ursula, cavato di tasca un tronchesino, si taglia le unghie fischiettando.

E’ ora di pranzo e decidiamo di tornare nei pressi dell’ostello, per affogare nel buffet offerto da Pride of India, un ristorante indiano dove si paga un tot e si mangia tutto quello che si vuole. Appena usciamo dalla metropolitana, Ursula scorge in lontananza un omino vestito in maniera tradizionale con un cartello, ed esclama “Eccolo! Guarda, è l’omino del Pride of India”… quando ci avviciniamo notiamo che sul cartello son scritte cose che riguardano la cucina greca… si, effettivamente osservandolo da vicino, il vestito tradizionale che indossa non è molto indiano. Ma nel frattempo abbiamo ritrovato il foglietto pubblicitario del ristorante e Ursula già pensa alle cose buone che mangerà. Arriviamo al ristorante, ma sembra chiuso. Ursula insiste “No no, è aperto, guarda, vedi i tavoli preparati?”. Ok, nonostante le insistenze e la speranza di Ursula, constatiamo che è proprio chiuso (maledetti!). “E adesso? Perché non andiamo al noodle bar che abbiamo visto l’altra sera?”. Ci incamminiamo e gustiamo un terribile cestino di cose cinesi non ben identificate (tra le quali dei noodle malefici e del pollo al limone coperto da quasi un centimetro di frittura che si riproporranno per giorni). Notiamo che lì dentro è tutto coperto di grasso, pertanto il pasto è veloce ed è fondamentale cercare di non toccare il tavolo con i vestiti.

Non ancora sazie, troviamo un bugigattolo che vende waffles appena fatte. Per poche sterline aquistiamo la nostra razione di grasso casereccio ed Ursula anche del tè per asporto. Mentre lei porcona perché non sa come mangiare senza buttarsi la waffle addosso (“Ora capisco perché non hai preso niente da bere, bastarda!” borbotta astiosa guardando la mano libera di Silvia) decidiamo di visitare i giardini di Kensington nonostante il tempo prometta un diluvio imminente e ci sia un ventazzo che non ha nulla da invidiare alla bora.

Silvia ingenuamente tenta di bere un sorso del tè… che ha temperatura roccia fusa, tanto che non le riesce di sputarlo perché è già evaporato! Ergo la nostra demente si aggira con la lingua violacea a penzoloni fuori dalla bocca piagnucolando “Come soffro!”, anzi “Gobve zoffrrrrol!”.

A questo punto Ursula, nonostante la compassione che prova verso la ferita, viene distratta da uno scoiattolo! No! non è uno… sono tanti!! E così inizia a rincorrerli con la macchina fotografica, ma non sono ben disposti così sta quasi per arrendersi. E a quel punto vede Lui: lo scoiattolo grasso sull’albero. E’ talmente lento nei movimenti che Ursula riesce a fargli diverse foto, e tenta di convincerlo ad avvicinarsi alla sua mano tesa, che sembra offrirgli del cibo.


Lui si avvicina, annusa, la guarda con odio e torna sull’albero (con l’espressione da “Ma se non avevi nulla da darmi perché diavolo mi hai scomodato?”). Non resta altro che proseguire, prima che ci salti in testa per vendetta.








A questo punto siamo ridotte a due povere dementi preda del più grave caso di ridarella degli ultimi anni; fioccano dialoghi del tipo:
“Metitti lì che ti faccio la foto; togliti che fotografo il posto!”
Oppure:
“Ehi, lì c’è l’entrata della metro!”
“Mamma che ventazzo!”
“Ho messo la scarpa nella melma…”
“Ho trovato l’entrata della metro, è lì!”
“Ma se te l’ho appena detto io!”
Puntiamo poi su Convent Garden, luogo apparentemente meraviglioso dove la pubblicità dice “Hai visto persone che fanno uso di droghe? barboni? accattoni? vuoi parlarne con qualcuno? rivolgiti alle forze dell’ordine per una città più sicura!”

Sono le 4 e a questo punto è meglio rientrare, dal momento che il supermercato chiude alle 5 e se vogliamo prenderci qualcosa da bere e mangiare per la sera ci conviene muoverci. I noodle ci fanno notare che sono ancora lì, così prendiamo due yogurt e decidiamo che quello sarà il nostro cenone di capodanno. Ursula per sicurezza si prende anche un muffin, che alla fine dovrà, suo malgrado, dividere con una Silvia affamata alle 2.30 del primo gennaio.
Manca solo l’alcool per il brindisi. Spumante? No, troppo caro. Birra? A parte la tristezza, ma vendono solo pacchi da 4 lattine da mezzo litro. La disperazione inizia a farsi strada nei nostri cuori. Troviamo dei vini spagnoli e del vino francese, ma sono cari… e poi son bottgliette piccole… quando ecco che lo sguardo ricade sull’ultimo scaffale in basso, dove brilla una scritta “Lambrusco rosso”. “Sì sì ottimo!! Guarda! Costa solo 1,50 sterline!!! Che bello!” “Farà schifo!” pensiamo … così per esser sicure di renderlo bevibile acquistiamo anche un succo di frutta per smezzare il vino: se costa così poco ci sarà un motivo.

In ostello cerchiamo di dormire un po’, ma non ci riusciamo, così stiamo lì a vegetare e a guardare – Ursula, almeno – la tv.
Prima di andare bisogna preparare il vino… Silvia lo apre… assaggia …. Con espressione di godimento esclama “Col cavolo che lo smezzo 'sto vino!” Ursula assaggia e constata che effettivamente è buono, così viene diviso in due bottigliette di plastica e il succo di frutta viene lasciato in frigo.












E infine eccoci per le strade, pigiate come sardine ma felici nonostante tutto. Chi se ne frega se vicino abbiamo una coppietta, se il gruppetto dietro si appoggia a noi come a un tavolo, se davanti abbiamo due tizi alti 1.90m… fare il countdown con altre 300.000 persone e godersi 15 minuti dei fuochi d’artificio più belli mai visti… vi garantiamo, vale la pena!




Finiamo quindi così, in gloria, senza dilungarci sul viaggio di rientro che ci porta da una Londra baciata da sole a Brescia, provincia della tristezza di vivere, nonché sulle cinque ore di treno fino a casa. È stato bellissimo e abbiamo un solo rimpianto: l’abito da regina dei vampiri rimasto a Camden! ;)

14 febbraio 2007

Love Never Ends

San Valentino. Volevo scrivere un bel post acido e cinico, ma per vostra fortuna ho cambiato idea. Ho guardato indietro, ai casini che ho fatto e a quelli in cui mi sono trovata in mezzo... tutti finiti allo stesso modo, con lacrime amare. Ma una storia che finisce per certi versi non finisce mai, perché ci portiamo dietro un pezzetto di chi abbiamo amato. Love never ends.

I only knew you for a while / I never saw your smile / 'til it was time to go / time to go away / sometimes it's hard to recognize / love comes as a surprise / and it's too late / it's just to late to stay / Beacuse the friendship that you gave / has taught me to be brave / no matter where I go / I'll never find a better prize / and tough you're miles and miles away / I'll see you everyday / I don't have to try / I just close my eyes
[Together in Electric Dreams, Giorgio Moroder & Phil Oakley, 1984]

06 febbraio 2007

Auguri Ursula!

Oggi è il compleanno della nostra Neechan*! Una donna che ha tutta la mia ammirazione perché è intelligente, carina, spiritosa, intraprendente ed "è anche una programmatrice donna" (come le ha detto qualcuno di recente)! E in aggiunta a tutto questo, se cercate di raggirarla, cari miei, non vorrei essere nei vostri panni... ^o^
Tantissimi auguri, cara, sei sempre un grande esempio! ;)

*Neechan = "sorellona" in giapponese

02 febbraio 2007

Tu che ne pensi? (chissenefrega!)

Che odio quando qualcuno ti chiede di esprimere la tua opinione e poi, non appena inizi a parlare, si volta dall'altra parte! Già sono una che parla poco, non occorre neppure fare la fatica di zittirmi. Se vuoi fare la figura della persona gentile, falla per bene e perlomeno fingi di ascoltare. ¬¬
O ancora meglio: risparmia tempo ad entrambi e va' a fare qualcos'altro.

Vorrei arrabbiarmi, ma la verità è che queste cose mi intristiscono.

24 gennaio 2007

Conoscenza profonda

Caterina era di malumore e ha sparato:
"Gli uomini, quando si tratta di donne, credono di sapere tutto, quando in realtà sanno meno di un feto (lui almeno sa dal di dentro)." è__é

22 gennaio 2007

Sad in the city - Episodio 10

Io: "Sara, non ti riconoscevo, chissà perché ti aspettavo con una giacca più chiara"
(Sara poi si toglie il giaccone rivelando dolcevita nera e maglioncino lilla)
S:
"Il cuore è nero, ma la confezione è rosa confetto!" dice fiera indicandoli.
U: "Eh ma il reggiseno sarà rosa..."
S: "Fucsia!" ^o^
U: "Eh infatti... io invece nera dentro e fuori!" *evilgrin*

Al ristorante giapponese. Ursula con le bacchette raccoglie briciole di cibo dal piatto.
Io: "Ti stai esercitando?"
U: "A prendere i pezzi piccoli."
Io: "Per quando?"
U: "Per i tempi di carestia, non so eh!" ¬¬ (per la serie: Silvia ma che razza di domande fai?)

18 gennaio 2007

I love the City! – London Report by Silvia & Ursula (part2)

30 dicembre: London, here we come!

Le nostre si alzano di buon’ora, e si preparano con entusiasmo al primo vero giro nella City!
“Guarda, c’è tanto sole, non si vede una nuvola. Che dici, Silvia, portiamo solo un ombrello?”
“Si, giusto, che non si sa mai. Portiamo il mio che è piccolo?”
“Ok, magari lo teniamo a turno”
La cucina dell’ostello è una specie di piccolo antro, 2m x 2m, affollata. Ursula decide che per prima cosa è meglio scaldare l’acqua per il tè, e poi mette delle fette di pane nel tostapane. La casa offre marmellata, burro, e nutella. Finalmente l’acqua bolle… e dopo una lunga ricerca fra pacchi e pacchetti di origine e contenuti ignoti, le nostre si arrendono: non ci sono le bustine per fare il tè. Possibile?? A Londra?? Mah… Ursula, da brava teinomane, pensa che verranno comprate il prima possibile. Dopo aver ricavato un piccolo spazio su un tavolo nel salotto (sempre invaso da parassiti accasciati sul divano), finalmente si mangia e si torna su per prendere i giubbotti e si esce in strada.
Dopo aver chiuso la porta, Silvia domanda “Ma hai preso l’ombrello?”
“No, non me l’hai dato.”
“Perché non me l’hai chiesto?”
“Quindi siamo senza ombrello?”
“Già … ma siamo fiduciose!” (più che fiduciose, non c’è nessuna voglia di rifare i 4 piani di scale…)

Eccoci per le strade, baciate in fronte dalla fortuna che ci regala una mattina di sole e cielo terso, mentre constatiamo che la lingua più parlata è… l’italiano (oooh), e il passante tipo… la coppietta che si accoppia (eeeeh).

Per prima cosa immortaliamo il monumento a Boadicea; la ressa rende difficile lo scatto ma facile comparire nelle foto di almeno una cinquantina di turisti.
Anche la statua è infastidita: sembra nella tipica posa "Ma daaaai! Al diavolo sti rompipalle!"




Passiamo davanti al Big Ben e il Parlamento, ammiriamo la cattedrale di Westminster (solo dall’esterno, visto il prezzo d’entrata) e alcune curiosità che si trovano per strada:
“Che razza di roba è?” (di fronte a una sorta di rombo di metallo alto al ginocchio)
“Boh? Uno smistafolla?”
“O uno sfollagente: lo gettano in mezzo alla folla! Ahahahah!”

Al mercato di Camden Locks siamo attratte dai tipici prodotti inglesi: vestiti dark, autoreggenti con la zip, guanti di pizzo, pashmine. Quando la fame chiama, ci imbattiamo in una cinese che grida “Come here ladies, chinese food and indian food, all mixed up together, very delicious!”. Dieci minuti dopo, ancora congratulandoci per l’ottimo affare fatto, giriamo l’angolo e scopriamo un vicolo pieno solo di baracche mangerecce… molte a prezzi inferiori. ^^;

Nel pomeriggio si cominciano a notare i primi segni di cedimento:
“Prendiamo la Circular?”
“Mmm mi sento spossata.”
“Spaesata?”
“La Circular!”
“Ah, spossata!”
La metro concilia uno stato di trance, che porta Silvia al dormiveglia e qualcun altro alle premonizioni; ad un tratto infatti Ursula le fa pat-pat sulla spalla dicendo “Su, dai, manca solo un mese!”
“Un mese a che?”
“Boh? Mi è venuto sto pensiero dal nulla.”

Non del tutto stanche di camminare e vista l’ora, decidiamo di andare a vedere anche i mercatini di Portobello Road. Sappiamo già che non compreremo nulla, ma un giro vale la pena farlo. Appena usciamo dalla metro… inizia a piovere. Silvia tira su il cappuccio pensando all’ombrello nella sua valigia. Ursula guarda con odio il cielo pensando all’ombrello di Silvia, al suo e al cappuccio del piumino chiuso in valigia. All’inizio piove poco, pertanto decidiamo di incamminarci lungo la via comunque. Dopo 10 minuti inizia a diluviare…
Tentiamo di infilarci in qualche negozietto, ma non è un’azione semplice, primo perché non ci sono tanti posti dove ripararsi, secondo perché la stessa cosa stanno facendo quasi tutti gli altri turisti. Ok, Ursula decide che bisogna comprare un ombrello, visto che non accenna a smettere…
Camminiamo un po’ e Silvia indica un cesto contenente due ombrelli con la bandiera inglese al posto della normale tela colorata. Costano 5 sterline (7,50 €, n.d.r.). Ursula si rifiuta. Silvia la guarda con odio. Ursula è sicura che ce ne saranno altri. Dopo un po’ entriamo in un negozio stile “Acqua e sapone”, dove vendono ombrelli ancora più cari. L’odio di Silvia aumenta dopo il rinnovato rifiuto di acquisto da parte di Ursula. Dopo altri dieci minuti sotto la pioggia, miracolo! un negozio espone sobri ombrellini a 3 sterline. Ursula ne compra uno bordeaux: a questo punto non ha scelta, vista l’aria minacciosa della compagna di viaggio. Lo apriamo … “ah, finalmente un ombrello”… si gira due volte per colpa del vento simile alla Bora che abbiamo scoperto si alza ogni pomeriggio … e smette di piovere.

Alle cinque arriviamo finalmente in camera. “Bon, ci riposiamo 10 minuti e poi facciamo un giretto in centro prima di cena, che ne dici?”
“Sì sì, dieci minuti.” Si infilano il pigiama solo perché in camera fa troppo caldo per star vestite. Dopo alcuni istanti Silvia borbotta “Ti dispiace se faccio un pisetto veloce?”
“No no, tranquilla, ti sveglio io.”
Dopo cinque minuti ronfiamo entrambe panza all’aria.
“Mmm ci voleva un riposino… che ora è? MIODIOSONOLESETTE!”

Ursula vuole andare da Harrod’s, famosissimo super negozio nel centro di Londra, ora in piena stagione di saldi e ancora addobbato con le decorazioni natalizie. Visto che a pochi passi dall’ostello c’è un altro centro commerciale (Whiteleys), decidiamo di fare prima un giro lì e poi di andare da Harrods.

Guardiamo un po’ di negozi, restiamo ammaliate da Yo!Sushi, uno sushi-bar carinissimo e decidiamo che è ora di andare.
Peccato che la guida di Londra sia rimasta in ostello… Poco male, c’è una fornitissima libreria al primo piano. Così, mentre Silvia fa finta di cercare altro e mostra ad Ursula una serie di libri inutili, la seconda sfoglia una guida di Londra alla ricerca dell’indirizzo di Harrods. “Eccolo , l’ho trovato! E’ facile, si scende lì con la metro e ci siamo… Ah.. chiude alle 7… Silvia, che ora è?” “Le 7.30” … “Ok… Sushi bar?”

Il sushi bar è uno spettacolo. Ursula resta affascinata da un sistema di distribuzione del cibo che non ha mai visto, e decide che non andrà via da lì se non avrà provato almeno uno di quei deliziosi piattini colorati contenenti sushi e altre delizie. Restiamo 10 minuti in attesa che qualche nuovo cliente si accomodi, per capire da dove si comincia e se dobbiamo parlare con qualcuno prima. L’attesa è un fiasco, così le nostre decidono di metter piede vicino al banco. Immediatamente vengono raggiunte da un cameriere che ci chiede se è la nostra prima volta, e che ci spiega come è organizzato tutto. Ci sediamo, di fronte a noi vengono messi due bicchieri per l’acqua che possiamo prendere da delle fontanelle impiantate nel bancone, ci serviamo delle bacchette, dei tovaglioli… e iniziamo a guardare i piatti che ci passano davanti. I piattini hanno colori diversi, a seconda del prezzo. Partono da 1 sterlina e 50 pence per arrivare a 5 sterline. “Prendiamo solo quelli da 1,50 e da 2?” “Si, si, meglio.”
Alla fine, dopo una pila di piattini, l’unico colore che manca è quello da 5 sterline.
Che dire del cibo? Buonissimo!!! Ursula vorrebbe affogare in quei sushi e nei piccoli maki… ma è ancora trattenuta dai soldi più che dallo stomaco, pertanto dopo un ultimo “ancora uno devo prenderne … ecco… quello verde con i maki al cetriolo… è mio!!” le nostre si incamminano sazie ma felici verso il centro di Londra.

Oh, Piccadilly Circus! Oh, le luci! Oh, i palazzi! Oh, gli stronzi che si corrono incontro abbracciandosi davanti a noi quando Ursula tenta di fare foto!








Oh, tutti i pali… spennellati di grasso??? “Attention, anti-climbing paint” dicono i cartelli, ma a casa nostra quello e` grasso. Cominciamo a chiederci preoccupate cosa facciano i londinesi a fine anno.







Facciamo un giro fino a Carnaby Street, notevole nonostante l’ora veda tutti i negozi chiusi, ed ammiriamo la vetrina più kitsch del mondo: un negozio di giocattoli espone due bambole di Barbie e Ken, a grandezza naturale, vestite da sposi. Ken tiene la mano di Barbie e la muove in quello che dovrebbe essere un gesto tenero, ma di fatto sembra che voglia staccarle il braccio. Immortaliamo il tutto per Sara e ce ne torniamo in ostello, di nuovo stanche nonostante la ronfata di prima.


Next… New Year’s Eve in London!