27 agosto 2007

Etichette in fronte

Ursula cammina sulle Rive e snocciola saggezza:
Pfff ormai sono rassegnata: uno guarda Sara e vede "FIGLI", guarda te e vede "COPPIA", guarda me e vede "TETTE". ¬¬

24 agosto 2007

L'estinzione della Marilyn

Non mi sono mai reputata un fuscello, ma non sono nemmeno grassa. Una volta, prima che cambiassero le taglie, portavo la 44; oggi, ad alcuni anni di distanza (e qualche chilo in meno) la 46 spesso non mi sta (mentre nella 48 navigo, ovviamente). La 3a misura non si chiude davanti o si tende a creare l'effetto "seconda pelle". Pare che i vestiti siano pensati solo per adolescenti o androgini.
Siamo in tante, là fuori, con lo stesso problema.
Non è questione di peso. Possiamo perdere chili a go-go, ma le ossa che il buon Dio ci ha dato non possiamo limarle. L'ampiezza dei fianchi, la larghezza delle spalle, la circonferenza del torace quelle sono e quelle restano. Se si va in una boutique, PUFF! ecco che che la 44 ci va di nuovo a pennello... sì, ma che prezzi! Insomma, lo shopping diventa un incubo: quasi impossibile trovare indumenti di taglio giovane a costi popolari.
Oggi Marilyn Monroe o Rita Hayworth, icone della femminilità, verrebbero considerate sovrappeso. Vale la pena rifletterci.

15 agosto 2007

Boscoverde dei miei stivali ¬¬

Alle 10.15 di Ferragosto tre allegre escursioniste scendono dal trenino nella stazione di Tarvisio che porta il fiabesco nome di Boscoverde. Non sanno di essere appena entrate in un libro di Stephen King...
L'edificio, modernissimo (ok, sembra un incrocio tra Monte Grisa e il palazzo della Marineria), è vuoto come il mio portafoglio. Mentre i compagni di viaggio spariscono rapidamente su un pullman che pare vada a Tarvisio Centro, le tre scoprono che non ci sono mappe, volantini o qualsiasi forma di informazione per turisti. La tabella degli orari dei pullman è scritta in geroglifici.
La bigliettaia è stata chiaramente teletrasportata da Marte: non sa se e quando ci sono pullman, non sa i nomi delle strade dei dintorni, non sa se col sottopassaggio si scavalca la ferrovia, probabilmente non sa neppure dove si trova.
Intanto il pullman è andato, e con lui i pochi individui ai quali le tre potevano rivolgersi. Il solo ferroviere che si intravede si nasconde velocemente in uno sgabuzzino.

U: Ma chi ha scritto 'sto orario mescolando feriali festivi invernali ed estivi???
S: E la differenza tra festivo estivo e festivo annuale? CHE CA**O VUOL DIRE "FESTIVO ANNUALE"???
U: Vuol dire che c'è solo una corsa al giorno.
S: Ah, quella che abbiamo appena perso...

Le tre rinunciano a Fusine e decidono di percorrere l'itinerario dell'Orrido dello Slizza dove, oltre al panorama mozzafiato, sono allietate dall'incontro con altri esseri umani.

S: Orrido della Stizza, altroché! Perché non c'è un'anima in giro? E' un paese fantasma???
U: Mio Dio, le case hanno anche le imposte sbarrate...
S: Orrido della Spizza... Orrido dell'Osmizza...
U: Silvia BASTA!
Sa: In quel giardino c'è gente, e sta mangiando! Chissà se gli avanza una salsiccina...





Finito l'itinerario tornano verso la stazione, decidendo di fare a piedi i due km fino a Tarvisio centro. Domanda: il paese in che direzione è??? Per fortuna incontrano un gruppetto di persone che, impietosite dalle facce disperate delle tre anime perse, danno molto gentilmente chiare indicazioni stradali.
Tempo due minuti ed eccole sotto il sole a picco camminare lungo la statale, nel fosso per non farsi investire.

Il centro pare uscito da un'altra dimensione: è pieno di gente!!! Ma subito le tre scoprono che anche qui sono totalmente assenti cartine, indicazioni, orari dei trasporti. Cercano fiduciose la fermata del pullman per il ritorno: in effetti c'è un palo con il disegnino di un bus... e null'altra indicazione. Decidono quindi che le loro gambe sono una certezza e verso le tre e mezza prendono la via del ritorno con un krapfen in mano a testa. Piccola sosta al fiume per pucciare i piedi in acqua e mangiare.

Ritorno in stazione: il nulla. Rassegnate, pensano che almeno non ci sarà la fila ai bagni. Il distributore automatico contiene tristezza. C'è solo una signora tedesca che chiaramente guarda gli orari dei pullman senza capirci nulla neppure lei.
Attimo di commozione quando arriva una famiglia e il bambino vedendole grida "Mamma guarda finalmente c'è qualcuno!!!". Cominciano a comparire, probabilmente da sotto i sassi, altre persone che aspettano il treno. Compaiono anche dei ferrovieri. La commozione cresce al punto che si apre un pacco di biscotti.
Infine alle cinque circa le tre balde giovani, con le braccine un po' ustionate avendo dimenticato a casa la crema solare, salgono sul regionale per Trieste, liete di tornare a casa, alla civiltà.

12 agosto 2007

Questione di karma

Giorni fa ho fatto un ordine su un sito di cose giapponesi assieme ad altre due persone. Il sito in questione è parecchio famoso, ma il modo in cui gestisce gli ordini è davvero inesistente e abbiamo anche selezionato una modalità di invio del materiale non trackable perché l’altra modalità costava una cifra esagerata.
Morale della favola: il pacco arriverà o non arriverà? :D
Ed è qui che inizia il lato affascinante del tutto. E’ risaputo che in queste cose “miste” (cioè fatte insieme ad altre persone) più karma si incrociano e il mio karma negli ordini on line è ben diverso da quello delle altre due persone con cui ho fatto l’acquisto. Quindi quale vincerà? Trattasi di esperimento scientifico :D Non vedo l’ora di scoprirlo!

03 agosto 2007

Uomini che si ricordano

Dopo un periodo lunghissimo di assenza, eccomi tornata su questo blog! Ricomincio così, ex abrupto, anche perché ho tipo dieci tonnellate di cose da scrivere stasera, quindi è meglio che vada veloce :DDDD
Quello di cui volevo parlare oggi è una cosa che in un uomo apprezzo molto: il fatto che si ricordi le cose. Ok, sembra banalissimo, ma io conosco un sacco di persone che ti dicono “senti, mi raccomando ricordamelo che tanto me ne dimenticherò”. So che non è fatto apposta e che esiste chi, per troppi impegni o per motivi fisiologici (?), proprio non ce la fa, ma non ho potuto non rimanere veramente estasiata quando un mio amico, dopo che gli avevo detto *una* sola volta che avrei voluto leggere un certo fumetto, a distanza di settimane se n’è ricordato e me l’ha portato. E tra l’altro avevo specificato che ero indecisa se farmelo prestare o meno da lui (lui non lo sa, ma è perché temo follemente di rovinare le cose che mi presta :DDD)!
Le persone sono ancora in grado di sorprendermi. Wonderful!