30 ottobre 2007

Zucca barucca

Venzone, pittoresca cittadina al confine tra Carnia e Val Canale, è rinomata per tre cose: le mummie, la lavanda e la festa della zucca. Indovinate per cosa ci siamo andate noi?


Domenica mattina uno sguardo alle previsioni garantisce cielo nuvoloso con isolati rovesci; Silvia e Ursula, rispettivamente sul treno da Ts e da Mestre, alle 14.30 si chiedono se al meteo sappiano la differenza tra isolati rovesci e diluvio universale. Ma incredibile a dirsi, sui monti splende il sole! Le nostre, caricate sul trenino dei Puffi che serve la linea per Tarvisio (aaah quell'avamposto del nulla, vi ricordate?!), ammirano lo spettacolo dei boschi autunnali e si rallegrano che il Demone Celeste della Sfiga sia distratto.
Illuse.
Venzone è davvero bella: il piccolo borgo entro la cinta muraria è pittoresco e ben tenuto, tutto è stato decorato con fantasia e buon gusto in tema Zucca, la parata dei figuranti in costume medievale aggiunge allegria ad allegria.



Le nostre, destreggiandosi in una calca degna della metro di Londra a ora di punta, mangiano frico alla zucca, krapfen con marmellata di zucca e bevono elisir di zucca (alias: grappino delizioso), comprano dei ricordini e Ursula si esibisce in pose plastiche per riuscire a scattare qualche foto che non immortali solo una fila di teste.


Verso le cinque il tempo comincia a cambiare così, vedendo la fila d'auto a passo d'uomo sulla statale, scartano il pullman per il treno delle 17.36 (quello successivo, e l'ultimo della giornata, è alle 19.40). Tronfie e felici arrivano in stazione (due binari e un sottopassaggio assediati da una marea di gente) e cercano la biglietteria automatica.
Non c'è.
Merda.
Un cartello informa che i biglietti si vendono in un bar in via Roma. Le nostre corrono indietro all'entrata del paese. Nessuno è di Venzone. Nessuno sa dove sia via Roma. Sono le 17.20.
Mentre la rassegnazione comincia a farsi sentire, per puro culo trovano il bar. "Signora, vorremmo due biglietti del treno, per favore!"
La signora mentre ci pensa si volta per dire al figlio dove stanno i soldi e alla cameriera dove stanno i piatti. Silvia e Ursula si sentono in un film e sudano freddo.
"Per dove?" "Trieste." "TRIESTE???"
Ursula pensa di rispondere "Sì, guardi che è in Italia!" ma si trattiene.
"Ma Trieste Centrale o...? "CENTRALE" "Uno?" "NO, DUE!"
Silvia paga. La signora non trova i soldi per il resto. Sono le 17.25.
Finalmente coi biglietti in mano, corrono verso la stazione... dov'è l'obliteratrice??? Non c'è. E' nel sottopassaggio. E' rotta. E' sull'altro binario. E' un cassone di un metro in cui non sai come infilare il biglietto.
Il treno fa ritardo di un quarto d'ora. Ma alla fine eccolo! E' di nuovo il treno dei Puffi! E mentre il trenino arranca verso Udine saltando fermate e facendo incavolare la gente, le nostre si rilassano e pensano che almeno con la corsa su e giù hanno smaltito un boccone di krapfen.
Il prossimo anno il biglietto del ritorno lo facciamo prima... e come sempre complimenti a Trenitalia.

21 ottobre 2007

Una buona parola

Elena, sei anni fa: "Silvia ti metti dei vestiti deprimenti, sono stufa di vederti con maglioni di tutte le gradazioni di grigio!"
>:p

Elena, circa un anno fa: "Perché ti metti 'ste tinte chiare? Ma soprattutto, perché ti metti ancora quel twin set grigio? Il grigio è per le vecchie sessantenni! Anche il nero, basta!"
"Ma... ma... a Ursula dici che il nero le sta bene e fa figo..."
Elena: "Be', lei PUO', ok?"
¬¬

Pablito, all'Oktoberfest: "Cos'è sta maglietta col gatto? Basta!"
"Ma... ma... mi sono portata vestiti per stare alla fiera tutto il giorno, non per rimorchiare!"
"Basta con ste magliette da infanzia felice, mettiti una roba scollata con scritto La do via con disprezzo!"
:(

Pablito, venti giorni fa: "Sei la Regina del Mal di Vivere."
;__;

Pablito, cinque giorni fa: "Salute, Regina della Tristezza!"
T__T

Elena, ieri: "Ma dai, non te la prendere se uno ti chiama Regina della Tristezza! (ghigna per 5 min). Dai, dai... (ghigna ancora). Però perché ti sei messa quel maglioncino chiaro? Dov'è quella bella maglia a righe che non metti mai?"
Ursula: "Ehm a dire il vero l'aveva l'altro ieri."
"NO NO NO! E poi cos'è quella maglietta accollata? Ma dai! Dal collo in su dici Vieni qui e dal collo in giù Non venire!, perché non ti metti dei vestiti che ti stiano bene???

"Ma... ma... sono le cinque di pomeriggio, bevo il caffè con voi e poi vado a casa, non mi vesto come per una serata, scusa!"

"Inutile che ti fai figa con bel trucco e orecchini se poi ti metti addosso quella roba!"
T______T

17 ottobre 2007

Wild on Silvia!

Annuncio al mondo: sto regredendo. Alla mia adolescenza. Anzi, a quella di qualcun altro, perché io in quegli anni non facevo nulla di esaltante.
Guarda la Silvia che arriva in stazione alle 20 di lunedì (dopo pomeriggio di lavoro) e vuole infilarsi un top coi lustrini e andare a ballare! Guardala che non riesce a concentrarsi a yoga perché sogna festini incredibili! Guarda come, durante un tranquillo dopocena con film e amici sul divano, pensa di trascinare fuori tutti nella notte (magari con una confezione da 6 di birra - per favore niente Union o Lasko). Guarda come, mentre cerca delle scarpe per uso quotidiano, si compra un paio di decolleté scamosciate con tacchi di 10cm! Guarda come, in abissi di totale decerebramento, sogna strane storie con protagonisti improbabili! Miodiocomesonomessa. Vi giuro che non sto assumendo nessuna strana sostanza (mmm la cioccolata del Mercato Equo e Solidale conta?), non ho uomini nascosti sotto il letto (eeeeh non starei qui a scrivere idiozie).
Credo che si chiami "fuga dalla realtà", ma chi se ne frega. Chi mi ama mi segua! ^o^
Won't someone tell me what is happenin' to me / Why am I so misunderstood / Why can't they see / Now I'm caught between the devil and the angel / That I used to be [Play, "I must not chase the boys"]

10 ottobre 2007

Cambiando discorso...

Doveva essere un post sul terzo episodio dei Pirati dei Caraibi, questo, e alla fine ho deciso che può aspettare... In fondo se abbiamo atteso quasi due mesi per vederne il secondo tempo, beh, un commento sul film può arrivare anche con un ritardo di una settimana.
Cambiare discorso perchè? Perchè questa sera la mia mente vaga sul modo migliore di prendere le cose nella vita (evitate battute a doppio senso, grazie :D).
La domanda che si pone nella mia mente è in sostanza "Carpe diem o pazienza e razionalità?"
Cogliere l'attimo significa a mio parere godere appieno della vita, e devo dire che nonostante non tutte le cose siano finite bene, non mi sono mai pentita delle decisioni prese senza pensarci. Ora, non parlo di grandi decisioni o di scelte che cambiano per forza la vita (anche se a pensarci bene ogni piccolissima scelta in un modo o nell'altro cambia il sentiero del nostro destino). Parlo anche di cose stupide, come fermarsi un'ora in più con un amico anche se si ha sonno, rimandare impegni per prendersi un pomeriggio di riposo, lasciarsi trasportare dall'istinto anche quando nel cervello lampeggia la scritta "pensa alle conseguenze!!!".
Alla fin fine, mi accorgo che i miei unici rimorsi riguardano sempre le cose non fatte, mai quelle fatte, anche se quest'ultime mi hanno portato ad essere quella che sono, sfiduciata forse un po' troppo nei confronti dell'umanità, cinica e acida a volte.
Sono però le stesse che quando ripenso al passato mi fanno sorridere e mi scaldano il cuore...

Forse ho già citato questo brano in un vecchio post, ma qui ci sta proprio bene, quindi che vi piaccia o no ve lo ripropongo

"... io mi dico è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati."

01 ottobre 2007

Lady Margret

(traditional song, performed by Cassie Franklin, Cold Mountain - Music from the Miramax Motion Picture)

Lady Margret was standing in her own room door

A comb in her long yellow hair
When who did she spy but sweet William and his bride
As to the churchyard they drew near.

The day passed away and the night coming on

Most of the men were asleep
Lady Margret appeared all dressed in white
Standing at his bed feet
She said "How do you like your bed?
And how do you like your sheet?

And how do you like your fair, young bride
that's laying in your arms asleep?"

He said "Very well do I like my bed.
Much better do I like my sheet.

But most of all that fair, young girl
standing at my bed feet."

Then once he kissed her lily white hand

And twice he kissed her cheek
Three times he kissed her cold corpsy lips
then he fell into her arms asleep.

The night passed away and the day came on

Into the morning light
Sweet William said "I'm troubled in my head
by the dreams that I dreamed last night.

Such dreams, such dreams as these
I know they mean no good.

For I dreamed that my bower was full of red swine
and my bride's bed full of blood."

He asked "Is Lady Margret in her room?
Or is she out in the hall?"

But Lady Margret lay in a cold, black coffin
with her face turned to the wall.

Throw back, throw back those snow white robes
Be they ever so fine.
And let me kiss those cold corpsy lips
for I know they'll never kiss mine.


Then once he kissed her lily white hand

And twice he kissed her cheek
Three times he kissed her cold corpsy lips
then he fell into her arms asleep.