26 giugno 2006

Questione di metafore

L’illuminante consiglio che ho dato a Silvia era in realtà un’ardita metafora. Andiamo a illustrare la teoria del:

“Meglio un giorno da clown che cento da struzzo con la testa sotto la sabbia”

Esaminiamo innanzitutto gli elementi del caso:
- una ragazza vuole conoscere un ragazzo che frequenta la sua palestra
- la ragazza non sa come fare per conoscerlo
- la ragazza finisce per rinchiudersi in un consolante atteggiamento vouyerista che le procura un piccolo piacere in confronto a quello che avrebbe se…

…osasse scatenarsi in un qualsiasi tentativo di approccio. Ebbene sì, perché che il tentativo riesca o meno, entrambi i risultati sarebbero altamente gratificanti:
1) L’approccio riesce: meglio di così!
2) L’approccio fallisce clamorosamente: si ha qualcosa di divertente da raccontare alle amiche e si scopre che si sta puntando un obiettivo non raggiungibile e che è meglio impiegare il proprio tempo in altro modo.

Quindi, qualsiasi cosa si tenti per approcciare l’obiettivo, anche la più stupida, è sempre più divertente che starsene a guardare. :D

Se voglio guardare un bell’uomo, mi prendo un poster da appendere in camera. Quelli in carne e ossa tanto vale tentare di conoscerli ;)

Faccio notare che questa teoria vale sia per l’amicizia che per l’amore. Se una persona ci piace, bisogna osare!

25 giugno 2006

La vera seduzione sottile

Le ragazze non concepiscono che in palestra c'è uno che mi piace e che mi accontenti di guardarlo da lontano; piovono pertanto consigli su come cominciare una conversazione. La palma della demenza va ad Elena (che, fiera di sé, ha continuato a sghignazzare per cinque minuti buoni):
"Toccagli il pacco! E poi devi aggiungere qualcosa, no, quindi puoi dirgli Oh scusa l'ho scambiato per il peso da 5 Kg! Certo che anche questo affare è grosso!"
"MA ELENAAAAAA!!! Ma dai! E' così che inviti un ragazzo a vedere quello che hai dentro?"
"No, quello glielo fai capire quando te lo porti a letto, AHAHAHAHAH!"

17 giugno 2006

Lotta per la sopravvivenza

Ci sono momenti in cui una persona si rende conto che la vita è un bene fragile che va difeso a tutti i costi.
Oggi nel mio bagno ho trovato una vespa.
La serpe stava facendo il nido. Dal momento che sono notoriamente una persona dal sangue freddo, che non si scompone di fronte a niente, il mio primo pensiero è stato:
“Aaaahhh moriròòòòò! Mi pungerà e moriròòòòòòò!”
Prontamente, con scatto felino, ho richiuso la porta del bagno dietro di me. Sudando per lo shock, ho cominciato a escogitare alla velocità della luce un modo per risolvere il problema:
- non andare più in bagno (scartata, ma presa in considerazione)
- chiamare qualcuno che uccida la vespa (scartata per mancanza di materiale disponibile)
Dal momento che le due soluzioni di cui sopra non erano fattibili, sono dovuta passare alla soluzione più pericolosa:
- darmi da fare da sola
Sono andata a comprare un prodotto costoso, ma che consente di sterminare in tutta tranquillità un intero nido di vespe grazie a uno spruzzo che funziona a 5 metri di distanza (l’ideale per la mia vigliaccheria e il mio istinto di conservazione). A dire la verità all'inizio ho pensato "porc... ma costa tre volte di più che il prodotto per formiche e mosche?!". Ma poi mi son detta "qui potrei morire e io sto a FARE ECONOMIA?!?!??!". Una volta a casa, sono corsa in bagno e l’ho spruzzato sul nido, ma la vespa madre non c’era. Per tutto ieri non si è fatta più vedere, così ho cominciato a rilassarmi.
GRANDE ERRORE!
Oggi, quando ho riaperto la porta, ho sentito nuovamente l’agghiacciante rumore di una vespa che sta facendo un nido. Atterrita dallo shock, ho comunque avuto la lucidità necessaria per afferrare lo Sterminatore di Vespe e affrontare il nemico, che si stava dirigendo verso di me con intenzioni minacciose. Dopo un paio di spruzzi, ho subito richiuso la porta, tremante. “Ce l’avrò fatta?”, mi sono chiesta. Solo dopo cinque minuti ho avuto il coraggio di riaprire la porta e il nemico era là, stecchito sul pavimento. Vittoria!
Questa storia dimostra che:
- odio le vespe (quando ero piccola avevano fatto un nido sul balcone di casa mia. Ci sono passata vicino perché non sapevamo che c’era un nido e mi hanno punto tre, quattro vespe)
- se vuoi sopravvivere, devi eliminare la vespa prima che lei punga te
- il caldo estivo mi ha dato alla testa e ho avuto il coraggio di scrivere questa cosa sul blog

16 giugno 2006

Elemento fondamentale

Piena di entusiasmo, parlo di quando avrò la patente A.
Ursula dice: "E poi via, motoraduni!"
Io: "Eh... non ancora! Mi manca l'elemento fondamentale."
Sara: "L'uomo?"
MA NOOOOO Sara ma non ti ho insegnato niente? La MOTO, non l'uomo!!! E in ogni caso, questa me la deve ancora spiegare. :p

Tra parentesi... oggi ho fatto l'esame e HO LA PATENTE!!! Alla facciazza di chi, anni fa, ha riso all'idea!!! BWAHAHAHAHAH!!!

04 giugno 2006

In ludoteca - la demenza continua

Attenzione: la volgarità di alcune battute potrebbe non essere gradita ai benpensanti e non adatta ai minori. Ora che vi ho avvisato, vedete di non rompere! ;)

"Apparecchiatura che rileva dati in un ambiente... si manda anche tra le stelle!... dai!... è anche rettale!!!"
"Aaaaah! SONDA!!!"

"Alla fine di un funerale o di un matrimonio si suona la...?"
"Orchestra!" (era: campana --> campanile; bravo Max!)

"Le donne devono essere brave a...?"
"Succhiare!" (era: cucinare)

"Un generale che dopo una battaglia ne fece una schifosa..."
"Sega?" (era: Pirro)

"Animale con le corna..."
"Capra!"
"Ma senza corna?"
"Pecora!"
"Sì, ma più mite?"
"Pecorina!" (per gli ingenui che ancora mi credevano intelligente ^^)

"I LIMA sono...?"
"Treni!"
"E quindi vanno sulle...?"
"Rotaie!"
"E quindi più in generale...?
"Modellini!" (era: ferrovia)

"Creare qualcosa."
"Bulbo pilifero!" (era: invenzione; abbiamo chiesto a Paolo cosa si fosse fumato)

"Una lettera dell'alfabeto greco."
"Alfa beta gamma delta eta FOXTROT-" (Sergio, poche idee ma chiare!)

"La bestia degli alpini, che la caricano"
"Pastore tedesco!"

"Un gusto di gelato, si mette anche col latte..."
"Sperma!" (era: menta; abbiamo diffidato Nicola dall'offrirci mai del gelato in vita sua)

"Ce l'hanno le donne, con attorno i peli!"
"Culo!"
"E il colore?"
"Buco nero!" (applausi al duo Nicola-Sergio)

01 giugno 2006

Crimine

A pranzo con Mendo:

“Elena, guarda quella ragazza là” (e indica una ragazza alla cassa visibilmente soprappeso con un paio di jeans che più che coprire, scoprivano) “Ma perché una si veste così?”
“Be’, magari lei si sente più a suo agio vestita in quel modo, no?”
“Sì, ma fa sentire peggio me!”

E qui segue il discorso di D.:

“La donna è un servizio pubblico. Ha una certa ripercussione sul pubblico e può decidere se fare del bene o del male. La donna lo deve capire che questa è una responsabilità. Lo devi capire che non puoi dire ‘non me ne frega un cazzo, io mostro il culo’. Se hai dei problemi fisici e li evidenzi sei un criminale.”