30 dicembre 2010

Una mattina di ordinaria sfiga

Quando la sveglia dovrebbe suonare alle 9 e tu sei sveglia già alle 8 non si comincia benissimo. Programma:
  1. fare delle fototessere (visto che le vecchie non si trovano, e già qui alcuni giorni di porconamento),
  2. fare colazione in bar
  3. rinnovare l'abbonamento annuale dell'autobus (per il quale è richiesta una fototessera).
Vado alla macchinetta delle foto fuori dal mercato, a due passi da casa. Mmm. E' di quelle vecchie e non ha nemmeno uno sputo di specchietto. Non dà resto. Costa 4 euro e io ho la banconota da 5. In quella mi chiama mia madre che comincia col solito "dove sei cosa fai come stai dove vai perché per come" e io decido che è un segno e punto sulla macchinetta della stazione ferroviaria, che mi ricordo essere di una generazione avanti.

In stazione ne approfitto e faccio colazione al bar - caffè pessimo e brioche di plastica - ed eccomi pronta con la moneta sonante. Acc! Non si accettano monete da 20 cent. Non si sputano i soldi già inseriti. Ca**o. Ho già inserito 3 euro, che cavolo faccio??? Mi affaccio e non passa un cane a cui poter chiedere aiuto. Corro fino alla ricevitoria dall'altra parte dell'atrio della stazione e mi faccio cambiare a moneta. Torno correndo, per fortuna i miei 3 euro sono ancora lì. I primi due scatti sono orrendi, e il terzo, quello che poi non si può cambiare, con gli occhi chiusi. Ecco là, 4 euro per delle foto da buttare via.

Vado dal tabaccaio a cambiare moneta e torno alla malefica macchinetta. Lo scatto è da ceffo da galera e scelgo anche il formato sbagliato, ma per la tessera del bus andrà bene lo stesso. Quando dopo le mostrerò a mia madre, il suo commento sarà "Eeeh che faccia incavolata! E che naso grande che ti è venuto!"

Esco dalla stazione e corro verso l'autobus. Appena ci arrivo davanti, chiude le porte e sgomma via.

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